La “Merde d’Artiste” è al Madre di Napoli.

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Continua la serie “Salviamo il MADRE”. Gli articoli sono nati dall’esigenza di mantenere viva l’attenzione del pubblico sulle iniziative del Museo.

Al secondo piano del Madre, stanza 3.2, risiede l’opera di Piero Manzoni “Merda dell’artista”, una scatoletta di latta, dalla forma e dimensioni tipiche di quelle per il tonno, contenente gli escrementi dell’artista. Un’opera che si impone due obiettivi: sconvolgere e denunciare.

L’opera non nasce come un unico, ma il Manzoni realizzò ben 90 barattoli perfettamente sigillati, che saranno proposti agli acquirenti per un prezzo iniziale d’asta pari all’equivalente del loro peso in oro!

Con questa opera il Manzoni ripropone la figura dell’artista, definendo l’arte come qualcosa che fuoriesce concretamente, anzi biologicamente, dall’artista. L’artista crea immancabilmente l’arte. Ma dietro quest’opera c’è molto di più. È essenzialmente una denuncia al consumismo: i 90 barattoli, infatti, sono proposti in vendita perfettamente sigillati, nulla si può conoscere del loro contenuto al momento dell’acquisto, metafora dell’uomo attuale, incapace di controllarsi quando mette mano al portafoglio, rapito da una frenesia inspiegabile per l’acquisto. L’uomo compra qualsiasi cosa, senza curarsi della concreta necessità di quello che acquista, spingendosi fino a comprare un barattolo sigillato, senza neppure sapere quel che c’è all’interno. È appagato nel momento stesso in cui acquista.

Leggi il nostro Manifesto per la campagna Salviamo il MADRE.

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