Oggi l’ex-ct della Nazionale, Marcello Lippi ha incontrato gli studenti di Economia dell’Università Federico II nel corso di un seminario sulla Storia dell’industria calcistica (del prof. De Ianni) e, dopo aver esposto ai ragazzi l’importanza della creazione di un gruppo di lavoro forte e vincente, ha lasciato la parola ai ragazzi per le domande. Sono nati molti spunti interessanti e Marcello Lippi si è dimostrato un grande comunicatore capace di entusiasmare e catturare l’attenzione anche fuori dal campo di gioco.
Il mister, rispondendo ad una domanda sul suo futuro, ha affermato che si sente pronto per allenare un club straniero (possibilità che fino a questo momento aveva scartato per le difficoltà con le lingue) e quando gli studenti gli hanno suggerito il Manchester, Lippi ha affermato che sarebbe un grande piacere succedere all’amico Ferguson.
In questi giorni non poteva di certo mancare la battuta sulla politica, ed ecco Lippi che dice la sua anche su Bossi, raccontando una barzelletta che strappa un sorriso alla platea napoletana: Sapete come Bossi fa l’amore con la moglie? La “Lega”!
Ovviamente Lippi ha dato anche ampio risalto ai Mondiali 2006 quando ha portato l’Italia a vincere l’ambitissima coppa del Mondo. “Per me è stata la cosa più importante della mia vita ed ha un valore di molto superiore agli scudetti e alle altre coppe” ha dichiarato. In un momento di confidenza con la platea ha raccontato anche un simpatico episodio inedito successo il giorno della finale del Mondiale:
“Quando arrivammo a Duisburg vicino al nostro albergo c’era un laghetto melmoso e guardandolo promisi ai ragazzi che se fossimo arrivati in finale mi sarei fatto tutto il laghetto a nuoto, nonostante fosse una cosa terribile da guardare. Poi il giorno della finale arrivò e i giocatori mi ricordarono della promessa. Ovviamente non mi potevo ritirare e quindi rinviai la nuotata a dopo l’allenamento. Però decisi di fare uno scherzo alla squadra e mi misi d’accordo con il cuoco affinché nascondesse un pesce in una rete vicino ad un paletto nel lago e preparasse una fiocina vicino alla riva. Così dopo l’allenamento andai al lago e, tra le risate dei ragazzi, mi tuffai nella melma facendomi coraggio. Poi mi avvicinai al palo e urlai ad Andrea (Pirlo ndr): O passami la fiocina! Lui la lanciò e io da sotto l’acqua infilzai il pesce del cuoco e lo sventolai come se fosse ancora vivo. Non vi dico la faccia di Iaquinta che disse: o che culo mister!
Insomma che che se ne dica Lippi è stato un grande allenatore e continua ad esserlo.
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