Scavi di Pompei: dopo i crolli una nuova cura?

Gli scavi di Pompei sono una meraviglia dell’uomo, visitando le case, passeggiando per le vie e per i fori si ha la sensazione di vivere nel mondo romano del 79 d.C quando l’eruzione del Vesuvio spense la città. Ma proprio l’eruzione, portando ceneri, pomici, detriti, ha fatto si che la città potesse rimanere intatta e affascinante quasi come al tempo del suo splendore. Però l’inciviltà e problemi strutturali stanno facendo in modo che Pompei, amata e famosa in tutto il mondo, viva la sua seconda distruzione.

Nel 2010 c’è stato un crollo parziale alla casa del Moralista che ha portato a più di 7 i crolli in un anno, tra cui quello della famosa casa dei Casti Amanti.Il 6 novembre la Schola Armaturarum, erroneamente e comunemente conosciuta come la domus dei gladiatori è crollata completamente. Ciò ha fatto scoppiare il “caso Pompei“. Però lo spirito partenopeo non si arrende e troverà sicuramente una soluzione: infatti Galan, da poco divenuto ministro, ha promesso un serio interessamento per la questione e ha proposto stanziamenti per i lavori alle strutture.

D’altronde non è la prima volta che una questione delicata viene abilmente risolta, infatti, tempo fa, un gruppo di 30 cani randagi si era appropriato di tutta l’area archeologica, ma subito dopo la denuncia i cani sono stati “adottati” dalla direzione degli scavi e, ora, puliti e sazi si aggirano in una ristretta zona, proprio come se fossero dei cittadini onorari degli scavi.

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