E’ sfuggente, Walter Mazzarri. A chi gli domanda conto dei suoi progetti futuri, in questi giorni risponde che: “se ne parla a fine stagione. Seduti ad un tavolo con la società “. Come ha sempre fatto, afferma. Ormai gli obiettivi appaiono definiti, e in parte anche già raggiunti: col quarto posto blindato dopo la sconfitta della Lazio di lunedì sera, resta soltanto da evitare la seccatura dei preliminari di Champions, per scongiurare la quale si dovrebbe almeno consolidare l’attuale piazzamento (sperando perfino, perchè no, in un colpaccio nello scontro diretto con l’Inter che darebbe lustro ancora maggiore alla splendida stagione degli azzurri).
Intanto però le voci sul corteggiamento da parte della Juventus corrono, e le dichiarazioni del tecnico livornese non sono passate inosservate, giungendo da alcuni ad essere interpretate come un accenno di separazione, uno svincolarsi eccessivo. Il riferimento che lo stesso Mazzarri ha fatto a Delneri, citando il largo preavviso con cui si seppe che l’ex allenatore della Sampdoria sarebbe finito proprio alla Juve, non è apparso casuale ai maliziosi. Sembrerebbe che la causa di questo mutato assetto nei rapporti tra società e tecnico sia da imputarsi alle divergenti vedute sul mercato, in cui ognuno rivendica maggiore autonomia.
De Laurentiis intanto spazza il campo, o almeno ci prova, da ogni possibile fraintendimento: “Non mi pare che qualcosa si sia rotto – dice – Per me non è cambiato nulla. Io ho un contratto, lui ha un contratto. Vedremo”. Appunto. Vedremo.
Quello che appare chiaro nell’intera vicenda è l’atteggiamento dei tifosi, che con saggezza popolare hanno commentato in un eloquente striscione esposto in curva A durante la partita Napoli – Genoa: “Chi vuol andare, vada. Chi vuol restare, che ben venga. Basta che sia stata un’annata stupenda”.
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