L’ospedale delle bambole è situato in via San Biagio dei Librai a Napoli, luogo apice dell’artigianato partenopeo, ma distaccandosi dal “sacro” culto dei pastori della zona, l’ospedale sembra suggerirci che l’artigianato a Napoli non può essere circoscritto a pochi ambiti. Ma, anzi, sono mille altre le forme degli antichi mestieri di questa città: fra queste, l’artigianato della bambola.
Chiamarlo semplicemente una “bottega” sarebbe totalmente sbagliato, riferendoci all’ospedale delle bambole, e neppure piacerebbe ai proprietari di questa azienda, ancora allo stato artigianale, e che sono ora alla quarta generazione. L’azienda nasce da un piccolo artigiano, il bisnonno dell’attuale proprietaria, che realizzava sceneggiature per i teatrini dei putti (una forma d’arte che, a volte lo si dimentica, è anche napoletana e non solo siciliana). La svolta all’azienda avvenne quando, secondo i racconti di famiglia, una governante disperata si recò dall’artigiano per far riparare la bambola della bambina che aveva in cura. La bambola, rifinita a dovere, piacque a tal punto che in poco tempo la bottega si riempì di bambole e bambolotti malandati, senza gambe o con testoline cadenti. Fu così che una donna, una bella popolana di una volta, passando per il negozio disse all’artigiano –Pare proprio un ospedale delle bambole!-, da qui il nome della bottega.
È da allora che l’ospedale ospita nelle sue corsie file e file di bambole malandate, bambole di tutti i tipi, da quelle di porcellana ottocentesche preziosissime, a quelle degli anni ’60, ’70 e così via fino ai Ciccio Bello di oggi, o ancora alle bambole dark, negli ultimi tempi amatissime.
L’ospedale non è solo una bottega dove recarsi se alla nostra bambola manca un braccio, è pure una sorta di luogo dei sogni che è possibile visitare per ammirare i bambolotti in corsia che attendono di essere riparati o che stanziano nel reparto “Bambole in attesa di trapianto” cioè in cerca di pezzi di ricambio. Ma soprattutto l’Ospedale delle Bambole è testimonianza viva, che l’artigianato napoletano non è morto, seppur malandato ed acciaccato, come le bambole che l’ospedale ripara. L’artigianato è un’altra delle cose di cui andar fieri della nostra città!
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