Il Napoli lo visiterà il 2 novembre, quando dovrà affrontare i padroni di casa del Bayern Monaco per l’ultima sfida del girone di andata di Champions League. E sembra che sia proprio questo il modello che la società ha scelto di seguire: l’Allianz Arena di Monaco come struttura da emulare per il nuovo San Paolo. È proprio all’Allianz, peraltro, che si disputerà la finale di Champions League di questa stagione.
Il nuovo stadio (o per meglio dire, lo stadio rinnovato) si inserisce nell’ambito più vasto della cittadella dello sport, da realizzare a Fuorigrotta e di cui il San Paolo dovrebbe essere parte fondamentale ma non necessariamente principale. L’idea è quella di ridare vita all’intero quartiere di Fuorigrotta, coinvolgendolo in questo progetto ambizioso che si colloca a ridosso di un’altra area oggetto di profondo rinnovamento e cioè la zona di Bagnoli.
La palla è nelle mani del presidente De Laurentiis, che ha tempo fino alla fine dell’anno per presentare un progetto credibile – e con l’adeguata copertura finanziaria – al Comune. Dovrebbe infatti trattarsi di un P.u.a. (Piano urbanistico attuativo) e cioè un meccanismo in cui il privato porta il progetto e le fonti di investimento, il pubblico mette le aree. Ci sono quindi i margini perché tutto debba essere realizzato senza il coinvolgimento diretto di soldi pubblici. Dovrebbe essere questo il frutto dell’incontro avvenuto il 3 settembre tra De Laurentiis, l’assessore allo Sport Pina Tommasielli e il sindaco De Magistris, conscio dell’importanza vitale di un legame sano tra le istituzioni e il Napoli – come dimostra la sua presenza alla partita col Manchester e a quella col Milan.
Tutte le parti in campo sanno quello che potrebbe convenirgli da un’operazione di questo tipo: Il Napoli investirà e si rifarà, il Comune avrà un pezzo di città rinnovato e si libererà del peso eccessivo della gestione del San Paolo e soprattutto De Laurentiis riserverà al pubblico una parte della cittadella come palestre e piscine.
Inevitabile qualche scetticismo: diversi ritengono infatti che sarebbe più conveniente realizzare da capo un nuovo stadio, magari più lontano dal centro abitato come accade in altre città. Ma il legame tra Fuorigrotta e il San Paolo dura da parecchi decenni e rescinderlo sarebbe difficile.
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