Il Plart, museo della plastica, rinnova la struttura e le iniziative

Non tutti sanno che in via Martucci 48 sorge uno dei musei più interessanti ed originali di Napoli: il Plart, museo della plastica e centro di ricerca e restauro dei polimeri, nato grazie all’impegno della collezionista e direttrice dell’istituto Maria Pia Incutti. Il museo ospita una collezione di circa millecinquecento opere realizzate in materiale plastico che documentano la storia di questo particolare settore della storia dell’arte, e quest’anno festeggia il suo quarto compleanno attraverso la realizzazione di una lunga serie di iniziative.

Cambia l’aspetto stesso della struttura, con l’allestimento all’ingresso di un bookshop, un bar ed una biblioteca a fruizione gratuita esterna alle sale espositive. Inoltre il percorso interattivo di visita al museo, chiamato “Plastiche Alchemiche”, vedrà ampliata la propria sezione multimediale; ed è solo una delle nuove idee messe in atto per avvicinarsi ad un pubblico sempre più esigente. Segnaliamo anche l’introduzione della «MyPlart», una card che, al costo di 30 €, offre ottimi vantaggi ai visitatori, quali l’ingresso gratuito per un anno a tutte le mostre e sconti presso alcuni esercizi convenzionati. La card di quest’anno reca come simbolo un pettine dell’architetto e designer Andrea Branzi, che ha personalmente esposto alcune opere presso l’istituto.

Il compleanno del Plart sarà celebrato anche con l’avvio di importanti progetti e l’inaugurazione di prestigiose mostre. La direttrice infatti mira ad istituire un corso di alta formazione per il restauro della plastica, campo che conta pochissimi esperti in Italia, avvalendosi tra l’altro della collaborazione di personalità di istituti universitari tra cui La Sapienzadi Roma e l’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Un’inedita serie di esposizioni sarà inaugurata l’8 marzo con la personale di Chiara Scarpitti, una giovane artista napoletana che disegna gioielli realizzati in tessuti e polimeri. Seguirà una mostra di Veronica Ranner in collaborazione con il Royal College of Arts di Londra.

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