Notte magica, quasi d’altri tempi, all’Olimpico di Roma. Il Napoli dell’era De Laurentiis vince il suo primo trofeo contro la Juve prima d’ora imbattuta e fresca vincitrice dello scudetto. Partita bellissima, combattuta fino alla fine, ma vittoria meritata per gli uomini di capitan Cannavaro, che fanno esplodere di gioia i tifosi accorsi numerosissimi. È la quarta Coppa Italia del Napoli, venticinque anni dopo l’ultima volta, ed e’ il primo trofeo dai tempi di Maradona.
Gli azzurri partono subito bene, dominando la Juve per i primi dieci minuti e dimostrando di essere in forma. Gli uomini di Mazzarri vanno vicini al vantaggio prima con Zuniga di testa e poi con Lavezzi. Alla metà del primo tempo, i bianconeri riescono pero’ a organizzarsi meglio e chiudere con più efficacia gli spazi prendendo anche coraggio e iniziativa. L’incontro è combattuto e il primo tempo termina sullo 0 a 0.
La ripresa inizia piu’ o meno allo stesso modo, ma il Napoli è determinato e dopo 16’ trova l’occasione che cambia la partita: un fallo laterale di Campagnaro serve Lavezzi in area, il Pocho salta Storari e il portiere della Juve lo stende. E’ rigore netto. Sul dischetto va Cavani che calcia perfettamente realizzando l’1 a 0.
La Juventus non ci sta e la reazione e’ forte. Gli uomini di Conte si riversano nella meta’ campo del Napoli e schiacciano gli azzurri che sono salvati in un paio d’occasioni dalle parate di De Sanctis (una davvero incredibile, e probabilmente anche molto fortunata, quasi di tacco). Quando sembra che il Napoli non riesca nemmeno piu’ a ripartire, Inler ruba un pallone dietro la linea del centrocampo, serve Pandev (subentrato a Lavezzi) e il macedone a sua volta passa ad Hamsik defilato a destra dell’area di rigore avversaria. Un contropiede perfetto che lo slovacco finalizza con un tocco sotto che si infila alle spalle di Storari: e’ ormai il trentottesimo della ripresa e il Napoli conduce per 2 a 0.
Negli ultimi minuti i partenopei si sanno difendere bene, sospinti dall’entusiasmo, e dal quarantaquattresimo sono anche in superiorita’ numerica per l’espulsione di Quagliarella, che nervosamente rifila una brutta gomitata ad Aronica. I cinque minuti di recupero sembrano non passare mai, ma alla fine Brighi fischia e la gioia dei tifosi può esplodere.
I giocatori azzurri corrono tutti, un po’ per volta, ad abbracciare Lavezzi, segno che e’ stato interpretato come l’addio imminente del Pocho al Napoli. Ma stasera non è tempo di pensare al mercato, questa notte Napoli ed il Napoli si sono conquistati il diritto di festeggiare. Da vent’anni, o’ surdato non e’ mai stato cosi’ ‘nnammurato!
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