Il Cimitero delle Fontanelle è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi di Napoli. È scavato nella roccia di tufo della collina di Materdei e vi si accede dalla piccola chiesa di Maria Santissima del Carmine vicino le cave di tufo. Sul finire del 1800 alcuni devoti riordinarono migliaia di ossa umane buttate alla rinfusa nel cimitero; da quel momento ci fu una devozione popolare per quei morti e alcuni teschi vennero “adottati” dai fedeli che gli diedero anche un nome. Nacque così il culto delle anime “pezzentelle” adottate dai fedeli che lucidavano e andavano a trovare i teschi senza nome.
Il cimitero delle fontanelle
Il cimitero delle Fontanelle è stato da poco riaperto al pubblico tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle 10 alle 17. Dalle colline che circondavano Napoli, conosciute oggi come i “Colli Aminei”, partivano quattro canaloni che crearono negli anni dei valloni. Via Fontanelle è uno dei vecchi impluvi lungo la quale erano dislocate numerose cave che hanno fornito fino a qualche anno fa il tufo per la costruzione della città di Napoli. Nei secoli passati i morti venivano interrati nelle chiese ma se non c’era più posto “i salmatari” li portavano nelle vecchie cave abbandonate.
L’origine del cimitero delle Fontanelle si fa risalire probabilmente al terribile XVI secolo in cui in città ci furono molte rivolte popolari, carestie, terremoti, eruzioni del Vesuvio e epidemie; al cimitero vi vennero raccolti i cadaveri delle varie vittime di tali avvenimenti. A seguito della terribile pestilenza del 1656 i muri che sigillavano le cave furono di nuovo abbattuti e le stesse cave accolsero probabilmente oltre 250.000 cadaveri. Nel 1837 a seguito di una nuova epidemia di colera fu riaperto il cimitero e fu deciso di togliere i cadaveri dalla città: gli ossari da tutti i cimiteri delle parrocchie e delle confraternite e cataste di resti mortali furono trasferiti nell’Ossario delle Fontanelle. Il cimitero fu poi abbandonato fino al 1872 quando su iniziativa del parroco della chiesa di Materdei, Don Gaetano Barbati, la popolazione riorganizzò le ossa buttate alla rinfusa e le sistemò nello stato attuale.
Nel cimitero le salme sono tutte anonime, ad eccezione di due scheletri che sono di Filippo Carafa Conte di Cerreto dei Duchi di Maddaloni e di Donna Margherita Petrucci che riposano in bare protetti da vetri. Quando furono ordinate le ossa furono sistemate con un certo criterio: nella navata dietro la chiesa furono sistemate quelle provenienti dalle parrocchie e dalle congreghe e il luogo fu nominato “navata dei preti”; nella parte centrale furono sistemate le ossa dei morti per grandi malattie e fu chiamata “navata degli appestati”; nell’ultima furono organizzate le ossa della gente povera e la zona fu chiamata “navata dei pezzentelli”. Da quel momento iniziò una spontanea e grande devozione popolare per questi poveri defunti abbandonati che dura ancora tra leggende e racconti di miracoli
Le prossime visite guidate di agosto e settembre 2012
Il cimitero delle Fontanelle è un luogo unico ed irripetibile ed è da vedere possibilmente con l’ausilio di una guida che ci racconta la storia di questo luogo affascinante e particolare. “Qui sacro e profano, magia e religione si fondono nel segno delle anime purganti, dette pezzentelle. Per tale nobile scopo la gente adottava devotamente i teschi senza nome e, seguendo riti alquanto macabri, si impegnava a pulire e lucidare oltre che ad offrire continue preghiere e salmi.”
Le prossime visite guidate di agosto e settembre sono a cura di MANI E VULCANI (via Port’Alba 30) che opera nel settore della promozione della cultura e dell’arte. Le prossime visite sono:
- domenica 26 Agosto 2012 ore 10,30
- domenica 2 Settembre 2012 ore 10.30
La prenotazione è obbligatoria 081.019.82.35 – 340.423.09.80 e la quota di partecipazione 5,00 euro. Il percorso sarà effettuato con almeno 10 partecipanti . Informazioni e prenotazioni: 081.019.82.35 – 340.423.09.80
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