Vi abbiamo già parlato pochi giorni fa della variante, approvata dal Comune , che consentirà alla linea 1 della metropolitana di Napoli di arrivare fino a Capodichino presentandovi le 4 nuove stazioni: Centro Direzionale, Tribunale, Poggioreale e Capodichino.
Oggi vi parliamo della stazione Duomo i cui lavori sono già in corso a Piazza Nicola Amore e che sarà definitivamente completata entro il 31 dicembre 2015 . I lavori hanno portato alla luce importanti scoperte archeologiche con addirittura un tempio romano. Ma andiamo con ordine e iniziamo dalla stazione. Questa una stazione bellissima che si inserirà a pieno titolo tra le stazioni dell’arte. Il progetto è firmato dall’architetto Massimiliano Fuksas, altra archistar stavolta italiana a cui si devono opere di rilevanza mondiale tra cui la Armani Ginza Tower a Tokio. La stazione, oltre a rivoluzionare la zona bassa di via Duomo e di Piazza Nicola Amore che sarà pedonalizzata, ingloberà anche il tempio romano che è venuto fuori durante gli scavi facendo diventare la stazione stessa un vero e proprio museo.
Il Gymnasium e la Napoli greco romana
Il Gymnasium, o tempio augusteo, è stato recuperato durante gli scavi e sarà, assieme al porto di piazza Municipio, tra le più importanti scoperte avvenute durante gli scavi del metrò. Il tempio accoglieva le Olimpiadi della Magna Grecia e testimonia l’importanza della città di Napoli all’epoca greco romana.
Ci troviamo infatti vicinissimi alla città antica, la Neapolis greca e romana, dove l’assetto urbano era formato da una “griglia” regolare di strade, ancora evidente nel centro storico tra via Foria e corso Umberto. Le arterie principali o decumani erano tre, riconoscibili oggi nelle attuali Via Anticaglia, via Tribunali e via San Biagio dei Libra,i che componevano una maglia regolare con le varie strade minori. Da queste strade si doveva arrivare alla piazza principale, l’agorà greca, cui si sovrappose poi il Foro della città romana.
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Ed è probabile che il Foro di Napoli era disposto su due zone: nella parte settentrionale c’erano i teatri ed il tempio dei Dioscuri, ed in quella meridionale il grande Foro tipico degli scambi mercantili. Non c’è dunque da meravigliarsi che scavando tra via Tribunali e Corso Umberto ci si sia imbattuti in questa importantissima scoperta archeologica. Ma non è la sola e lo sappiamo bene. I 35 anni di lavori svolti finora hanno consentito di riportare alla luce ritrovamenti archeologici imponenti: ben tre milioni e mezzo di reperti sono stati recuperati e sono conservati nel deposito di Secondigliano e, in una minima quantità al Museo Archeologico. Nonostante i lunghi anni trascorsi ora ci siamo: in tre anni la stazione Duomo sarà completata e entro il 31 dicembre 2015 entreremo nella Napoli greco romana a prendere il metro.
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