Apprendiamo, con grande interesse, dal Corriere del Mezzogiorno che il 25 novembre 2012 riaprirà finalmente al pubblico il complesso monumentale dei Girolamini in via Duomo. Dopo l’inaugurazione ufficiale del 24 novembre dal 25 mattina saranno riaperti dopo anni al pubblico sia il magnifico chiostro che la storica pinacoteca. Ci sarà un biglietto d’ingresso di 7 euro, 5 per i gruppi e 12 per un ticket integrato con il Museo del Tesoro di San Gennaro: le cifre potranno forse cambiare ma di poco.
Il complesso sarà aperto tutti i giorni tranne uno di chiusura ancora da definire. Per l’occasione ci sarà una mostra fotografica da Massimo Listri dedicata alle chiese chiuse di Napoli: gli scatti faranno parte di un calendario d’arte per il 2013 proposto da una nota etichetta vinicola irpina. Questa è la notizia, ma cogliamo l’occasione per parlarvi della Chiesa, dei Chiostri , dell’Oratorio dell’Assunta, della quadreria e della biblioteca tutti assieme noti come il complesso dei Girolamini.
Il complesso dei Girolamini – Le guide di Napoli da Vivere
Il complesso dei Girolamini è un monumento simbolo del centro storico napoletano ed è tra i più vasti edifici di culto napoletani, ampio quasi come la Cattedrale.
La chiesa, la cripta e l’oratorio dell’Assunta
L’attuale chiesa e il convento vennero fondati nel 1586 riadattando il palazzo Seripando donato agli Oratoriani di San Filippo Neri. Demolito l’edificio originario e acquisendo terreni circostanti i padri Oratoriani ampliarono il complesso fino alla enorme grandezza attuale. La chiesa dedicata alla Natività di Maria e a Tutti i Santi, fu costruita con un impianto a croce latina a tre navate, con cappelle laterali mentre la facciata, inizialmente disegnata da Dionisio Lazzari, venne rifatta nel 1780 da Ferdinando Fuga. Nel complesso c’è un’elevatissima concentrazione di opere d’arte: l’ingresso principale alla chiesa è lungo via dei Tribunali nell’omonima piazza Girolamini ma è accessibile anche dalla facciata laterale, su via Duomo, proprio di fronte la Cattedrale dall’edificio che ospita l’omonima quadreria. Dalla chiesa si accede ad una sala del complesso che ospita importanti quadri che facevano parte della storica quadreria.
Tra questi vi sono alcune opere di Guido Reni e molte di Luca Giordano. Bellissima la sacrestia anch’essa piena di opere d’arte con affreschi e un pavimento di grande pregio. Da dietro l’altare maggiore si raggiungono i sotterranei dove, nella cripta, c’è un pregevole affresco raffigurante San Filippo e vari teschi che un tempo erano oggetti di culto come accadeva nel Cimitero delle Fontanelle. La leggenda vuole che il sotterraneo fosse un’altro laboratorio di studio di Raimondo di Sangro principe di Sansevero. All’interno del complesso monumentale dei Girolamini c’è anche l’Oratorio dell’Assunta. L’edificio era un grande luogo di culto dove si riunivano gli artigiani, i commercianti e i mercanti : anch’esso è ricco di opere d’arte e fu fondato nel 1590 come seconda chiesa del complesso monumentale.
I chiostri
I chiostri del complesso, il cui accesso è in via Duomo di fronte la Cattedrale, sono due: il chiostro degli Aranci e quello Maiolicato. Quest’ultimo è il più piccolo, a pianta quadrata, ed è circondato da molte colonne provenienti dall’isola del Giglio, dono dei frati toscani. È detto maiolicato per la sua pavimentazione che era quella del precedente Palazzo Seripando con mattonelle in cotto e piastrelle in maiolica con fondo bianco e decorazioni blu. Era l’atrio dell’ex edificio nobiliare trasformato da Giovanni Antonio Dosio in un chiostro conventuale con anche un pozzo cinquecentesco al centro. L’altro chiostro, dell’ Aranceto, è molto grande ed è un giardino monumentale, grande oasi verde del complesso dei Girolamini.
La quadreria e la biblioteca
Nell’ambito del complesso dei Girolamini vi è la celebre quadreria dove sono esposte numerose opere di artisti di scuola napoletana e di tanti importanti pittori operanti in città: vi sono tantissime opere di Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione, Francesco Solimena , Luca Giordano, Bernardo Cavallino, Sebastiano Conca, Cesare Fracanzano, Francesco Solimena, Andrea Vaccaro, Jusepe de Ribera, Guido Reni, Francesco Gessie tanti altri. Le opere furono raccolte a partire dall’inizio del XVII secolo ed oggi è una delle raccolte più importanti della scuola napoletana esistenti in città:nella quadreria esiste anche un nucleo cinquecentesco di dipinti di scuola nord-europea.
La Biblioteca dei Girolamini è la più antica biblioteca pubblica di Napoli, aperta fin dal Seicento e frequentata anche Giambattista Vico. Vi sono custoditi quasi 160.000 libri antichi tra cui 120 incunaboli, 5.000 cinquecentine, tantissimi manoscritti di cui circa 6.500 riguardanti composizioni e opere musicali dal XVI al XIX secolo. Contiene il famoso fondo librario Giuseppe Valletta di 18.000 volumi di rare edizioni del XVI e XVII secolo acquisito dai padri oratoriani su consiglio di Giambattista Vico. Aperta al pubblico nel 1586, la biblioteca fu particolarizzata su alcuni argomenti quali la filosofia, la teologia cristiana, la chiesa cristiana in Europa, la storia della Chiesa, la musica sacra e la storia d’Europa.
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