Dal 14 dicembre 2012 al 1 aprile 2013 al Museo MADRE di Napoli (via Donnaregina) si terrà la mostra Sol LeWitt: “L’artista e i suoi artisti”. Il progetto, a cura di Adachiara Zevi, è in collaborazione con il Centre Pompidou di Metz e con la Fondazione Sol LeWitt di Chester nel Connecticut. La mostra è una novità per l’Italia perché è la prima realizzata nella penisola, in una struttura museale, sull’opera di Sol LeWitt, grande protagonista dell’arte contemporanea internazionale.
In mostra al Madre quasi 50 anni di attività dell’artista divisi in tre particolari sezioni. La prima riguarda opere inedite (cinque wall drawings) progettate dall’artista e realizzate oggi dai suoi assistenti; la seconda sezione contiene opere di LeWitt mai esposte al pubblico precedentemente tra cui disegni, guaches e sculture provenienti anche da collezioni napoletane. L’ultima sezione ci presenta 95 opere di altri artisti, collezionate da LeWitt, tra cui lavori di Merz e Kounellis.
Sol LeWitt è stato uno dei fondatori dell’arte concettuale, arte in cui l’idea, (il concetto) rappresenta l’aspetto più importante dell’opera d’arte e pertanto la sua realizzazione diviene un aspetto secondario, tanto che può essere attuata da chiunque purché si rispettino le direttive dell’artista. Su questo LeWitt fu chiaro “l’idea diventa lo strumento che produce l’arte”.
Sol LeWitt in Piazza del Plebiscito
Ma LeWitt ha già esposto a Napoli i suoi pezzi più famosi della sua produzione scultorea: i Complex Forms che sono strutture bianche, disposte in forme prismatiche irregolari. Le realizzò in blocchi di pietra in una struttura quadrangolare (di 23 metri di base x 3 metri di altezza) e le sistemò in Piazza del Plebiscito tra le due monumentali statue equestri nel periodo di Natale del 2005. “Progressions in a square”, era questo il nome dell’opera esposta nella piazza, tutta in mattoni decrescenti, che i napoletani, dopo le “capuzzelle “ della Horn chiamarono affettuosamente “o Tavut” (la cassa da morto) e che rimase fino a gennaio 2006 in bella mostra in piazza Plebiscito.
Ma indipendentemente dal soprannome napoletano che fu dato alla sua opera, Sol LeWitt è stato uno dei fondatori dell’arte concettuale ed è importante che la sua mostra arrivi al Madre. Ed è anche importante che il museo riprenda a pieno le sue attività ridando a Napoli quella grande esposizione di arte contemporanea che qualifica la città. Tra i prossimi progetti annunciati per il Madre «Batticuore», un laboratorio gratuito per bambini, gli incontri «Di persona» e i cicli «Immagine muta/suono contemporaneo» e «Madrescenza». Bentornato Madre.
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