Sabato 26 gennaio 2013 si potrà ammirare, in una visita guidata condotta dalla cooperativa sociale SIRE, la splendida Farmacia degli Incurabili, che è uno tra i luoghi più suggestivi e ricchi di storia del centro antico di Napoli.
Il contributo per la partecipazione è di € 10, e la metà sarà devoluto all’Associazione Il Faro di Ippocrate, cui dobbiamo la riapertura della storica farmacia e del museo delle arti sanitarie. I posti sono limitati e le prenotazione si accettano fino ad esaurimento posti ai numeri 081/6336763 – 392/2863436.
Il programma prevede alle ore 10.00 l’appuntamento con gli operatori SIRE a porta San Gennaro, in piazza Cavour e, alle ore 10.30 la visita guidata alla Farmacia degli Incurabili, ad altri ambienti dell’Ospedale degli Incurabili e alla chiesa di San Giuseppe dei Ruffi. La visita si conclude verso le 13.
Della Farmacia parliamo di seguito ma vogliamo spendere poche parole sulla Chiesa di San Giuseppe dei Ruffi, un vero gioiello del centro antico di Napoli sita all’angolo tra via Duomo ed il decumano superiore. La splendida chiesa ospita al suo interno veri capolavori, come la cupola affrescata e da poco restaurata di Francesco De Mura, grande protagonisti della pittura del ‘700, oltre ad altre grandi opere di Luca Giordano e di Giuseppe Sanmartino, l’autore del Cristo velato realizzato per la Cappella Sansevero.
La Farmacia degli Incurabili
La storia dell’Ospedale degli incurabili, e della sua magnifica farmacia, ruota attorno alla figura della nobildonna catalana Maria Longo. Questa fondò l’ospedale, chiamato Santa Casa degli Incurabili, tra il 1520 e il 1522, con tanto di chiesa annessa, per la cura dei tanti malati di sifilide del tempo. La Longo segui a lungo l’ospedale e dopo anni fondò anche l’ordine delle trentatré. L’ospedale divenne da subito punto di riferimento in tutto il Regno e vi collaborarono grandi medici e illustri scienziati.
Ancora in funzione da oltre 500 anni, l’ospedale è senza dubbio il più antico in attività: è anche l’unico al mondo dove hanno lavorato ben 33 persone che sono state poi santificate tra cui san Gaetano Thiene, Giuseppe Moscati. Ma veniamo alla splendida farmacia: nel Seicento l’intero complesso fu ampliato grazie a numerose donazioni e nel Settecento fu creata, dalla ristrutturazione dell’antica spezieria cinquecentesca, la farmacia ad opera di Domenico Antonio Vaccaro.
Composta di due ambienti, il laboratorio e la sala di rappresentanza, la farmacia è splendidamente arredata con radica di noce e armadietti a sei piani con capitelli scolpiti dell’ebanista Agostino Fucito. Nelle vetrine si possono ammirare mensole porta boccette, ampolle in vetro di murano, e vasi policromi maiolicati che raffigurano scene bibliche ed allegoriche dipinti da Lorenzo Salandra e Donato Massa lo stesso bravo decoratore del chiostro maiolicato di Santa Chiara: in origine questi vasi erano ben 480. Il pavimento in cotto maiolicato è attribuibile a Giuseppe Massa. Sul soffitto della sala di rappresentanza è stato da poco restaurato e riposizionato il grande quadro di Pietro Bardellino, “Macaone che cura un guerriero ferito”.
Annessa alla farmacia c’è la Quadreria dell’ospedale, da poco rinnovata e il Museo delle Arti Sanitarie, che ripercorre la storia della medicina a Napoli dal 1600 fino a San Giuseppe Moscati che lavorò in ospedale. La Farmacia degli Incurabili era un centro di eccellenza famosa sia per la ricerca che per la produzione di erbe medicinali e la sua recente riapertura si deve anche alla volontà del chirurgo Luigi Rispoli, dell’associazione “il faro d’ippocrate” che cura con passione anche il museo dell’ospedale.
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