Fino al 22 marzo 2013 alla Fondazione Morra Greco di largo Avellino, 17 sarà possibile visitare la mostra “From down, from up & in between” , prima personale dell’artista tedesca Judith Hopf a Napoli.
La mostra è stata promossa dalla Fondazione Donnaregina in collaborazione con la Fondazione Morra Greco, e fa parte del progetto espositivo denominato PROGETTO XXI. Il progetto si svolgerà tra il Madre, la fondazione Morra Greco ed altre sedi espositive e sarà articolato in una serie di mostre con l’obiettivo di “esplorare la produzione artistica più recente, ancora discussa e non del tutto sedimentata attraverso la quale intende contribuire a ricercare, sostenere e mostrare l’arte più avanzata, sperimentale le nuove idee, i discorsi e le tendenze del contemporaneo.” Il Progetto XXI è un importante progetto che “rimette” Napoli al centro dell’arte contemporanea. Si muove su direttrici differenti che vede coinvolti in città giovani emergenti e artisti internazionali e prevede tre linee di svolgimento:
- la prima coinvolge giovani artisti emergenti che sono chiamati a realizzare, “in colloquio con la città”, opere che rivelino il panorama contemporaneo dell’arte. Parteciperanno: Max Frisinger, Shana Moulton, Laure Prouvost, Klaus Weber, Bettina Allamoda, Geoffrey Farmer, Christian Waldvogel, Matheus Rocha Pitta, Eric Wesley;
- La seconda vede invece la realizzazione di mostre legate ad artisti già presenti nel mondo dell’arte da diversi anni che non hanno ancora raggiunto una fama internazionale. Gli artisti sono: Jimmie Durham, Stano Filko, Judith Hopf, Mark Dion;
- La terza si affianca agli eventi precedenti con le residenze di quattro artisti di provenienza internazionale che dopo un periodo di circa due mesi di residenza nella Città di Napoli e nella Regione Campania, realizzeranno singolarmente una mostra in dialogo con la città.
“Alla base della formalizzazione del lavoro di Judith Hopf, un atteggiamento ironico, giocoso e sovversivo che attraverso la scultura, il video, la performance analizza le contraddizioni del vivere contemporaneo definito costantemente da convenzioni sociali. La relazione fra l’individuo, l’oggetto ed il contesto di riferimento diviene il punto focale dell’indagine dell’artista, che considera la sua pratica come un processo collettivo.”
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