È oramai noto che stanotte (tra il 4 e il 5 marzo 2013) un brutto incendio ha distrutto una parte consistente di “Città della Scienza”, il più grande science center del sud Italia ed il primo creato nella nostra penisola nel 1996 dal prof. Vittorio Silvestrini.
Nel terribile incendio sono stati distrutti 4 padiglioni su 6 da un fuoco veloce che è pare sia “venuto” dal lato mare partendo da ben quattro roghi. Distrutto il Planetario, l’area della palestra della scienza con il museo interattivo e l’officina dei piccoli, il cuore del complesso che ospitava una media di 350 mila visitatori l’anno.
Salva l’area del teatro e del centro congressi ma il complesso di divulgazione scientifica, nato sul modello de La Vallette di Parigi, ha subito un bruttissimo colpo. Distrutti i dipendenti del centro di via Coroglio che con la loro professionalità e buona volontà, mantenevano aperto e perfettamente funzionante il complesso.
Ma questo “luogo-simbolo” della città e della (lenta) rinascita dell’area industriale dell’ex Italsider non deve finire così. In un dodici anni di attività, nonostante i recenti problemi, era riuscito a guadagnare ampi consensi e credibilità anche internazionale grazie anche al centro di alta formazione e all’incubatore di imprese.
Donazioni
L’attuale direttore ha lanciato stamane in tv un appello, una richiesta di aiuto tramite una sottoscrizione pubblica, che noi raccogliamo e rilanciamo. Il solo planetario costa 300.000 euro ma con tanti piccoli versamenti si può ricostruire. Il numero di conto corrente sul quale effettuare le donazioni è stato comunicato tramite Twitter e il TGR Campania ed è il seguente:
Per ricostruire Città della Scienza cc intestato a Fondazione Idis Città della Scienza – IBAN IT41X0101003497100000003256 #ricostruirecds
— Città della Scienza (@cittascienza) 05 marzo 2013
Vi invitiamo a far “girare” tra i vostri conoscenti, per aiutare, anche con un minimo contributo, quello che è stato e che deve tornare ad essere un punto di “orgoglio” della città intera. Ognuno può fare la propria parte, i semplici cittadini possono donare e mantenere vivo l’interesse (ad esempio tramite il canale Twitter di Città della Scienza) e le autorità DEVONO trovare i responsabili!
Per saperne di più:
- Gruppo Facebook Ricostruiamo Città della Scienza.
- Cos’era la Città della scienza di Napoli | Wired Italia
- Città della Scienza su Twitter
- Città della Scienza, Napoli ostaggio del terrorismo della camorra | Il Fatto Quotidiano
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