Concludiamo il viaggio attraverso le scoperte archeologiche dovute agli scavi della linea 1 di Napoli “visitando” una stazione “virtuale”, la Stazione Neapolis, un bell’ambiente museale, disposto nella stazione Museo della metro, proprio sotto al piazzale del Museo archeologico nazionale di Napoli, e che contiene alcuni dei reperti ritrovati.
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Vi abbiamo già parlato, con quattro articoli, della Napoli sotterranea svelata grazie ai cantieri della linea 1. Abbiamo visto la stazione Municipio, che ha rilevato l’antico porto di Neapolis, la stazione Duomo che ci ha fatto scoprire un imponente e antico Gymnasium, e la stazione Università dove sono state trovate fortificazioni bizantine. Nell’ultimo articolo vi abbiamo descritto ciò che si è trovato durante gli scavi della altre stazioni.
Oggi vi parliamo della stazione Neapolis, cioè dell’esposizione museale dove potrete ammirare molti dei reperti trovati durante gli scavi. L’esposizione è molto interessante, ben curata e organizzata per periodi storici e mostra una parte interessante di reperti trovati nel sottosuolo napoletano durante gli scavi delle stazioni e della linea 1. Vi dicevamo che i ritrovamenti sono organizzati per epoche storiche a partire della preistoria fino ad arrivare alla napoli vicereale spagnola, passando per quella greca, romana e bizantina.
Della Napoli greca sono esposti vasellame ed altri pezzi trovati tra piazza Municipio e piazza Nicola Amore mentre della Napoli romana troviamo resti di capitelli, colonne e sculture trovati sotto piazza della Borsa, nonchè i tre modelli (in scala), delle barche trovate a Piazza Municipio. Della Napoli bizantina si possono vedere i pezzi di una fortificazione trovata in piazza Bovio e la ricostruzione di una fontana (di periodo svevo) trovata a vicino Piazza Nicola Amore. Della Napoli spagnola si trovano le mutazioni urbanistiche avvenute all’epoca e anche nel periodo fascista. L’esposizione è interessante per vedere di persona tutto ciò di cui abbiamo parlato, i pezzi del passato che questa città ci ha restituito, quasi ad affermare la sua grandezza storica passata.
È doveroso ricordare che molti reperti saranno ricollocati nelle stazioni metropolitane dove sono stati scoperti come un tempietto di piazza Nicola Amore che sarà ricollocato nella stazione Duomo, o i resti dell’antico porto di Neapolis che rimarranno integrati nella Stazione Municipio. Nulla ancora di deciso invece per le grandi barche di epoca romana ritrovate nella melma fangosa di piazza Municipio. Sono dunque da visitare i tre grandi spazi di oltre 1800 metri quadri dello spazio espositivo della “Stazione Neapolis” al Museo.
L’esposizione è ricca di bacheche con i reperti ritrovati, con i plastici che riproducono il porto di Neapolis ed i campi arati scoperti sotto piazza Dante. Vi troverete il busto in marmo del generale Germanico e tanti vasi in terracotta e vetro e anfore per il trasporto di alimenti. Una grande e bella finestra sulla grande Napoli di un tempo dove troverete anche i marmi con i nomi dei vincitori dei giochi Isolimpici, i grandi giochi che dovevano competere con i giochi Olimpici ma fatti in Italia e organizzati nel 2 d.C. da Augusto che scelse Neapolis poiché era la città più “grecizzata” della nostra penisola. Su questi marmi sono stati ritrovati incisi in greco, i nomi dei vincitori di queste Isolimpiadi, divisi per categorie (uomini, donne, fanciulle, ragazzi) e per discipline (pugilato, corsa armata, pancrazio, lotta). Nomi di grandi atleti, molti napoletani, che ci ricordano la grandezza della città del tempo.
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