Roberto Saviano, protagonista de “Il Testimone” di Pif | VIDEO

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L’amore per la propria città, può essere dimostrato in svariati modi: attraverso una canzone, una poesia, un’ ode, una melodia, una fotografia, attraverso le proprie parole. Le parole, sì. Le parole che sanno far male ed essere incisive. Arrivare al cuore, ferire, far riflettere, portare alla luce ciò che si vuole tenere serbato, nascosto, quasi fosse un segreto da proteggere. Ma quello descritto e raccontato da Roberto Saviano attraverso i suoi libri, non era uno di quei segreti che andava preservato; al contrario, bisognava che tutto ciò che era stato sommerso per anni, venisse a galla, alla luce del sole.

A soli 26 anni, pubblica un libro “Gomorra” che gli cambierà per sempre l’esistenza. Da aspirante e giovane giornalista, la cui vita poteva dirsi “normale”, diventa persona da tutelare, perché “ha parlato troppo”. E questo suo racconto, ha messo a repentaglio la sua vita e la mette in pericolo tutti i giorni. Eppure, forse, di vite ne ha salvate tante. “Mors tua,vita mea”, dicevano i latini. Eppure, è così triste che debba essere per forza così.

video il testimone con Roberto Saviano

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Grazie a Pif e al suo programma che va in onda su MTV “Il testimone“, abbiamo avuto modo di conoscere la straordinaria quotidianità di Roberto Saviano, un uomo che ha avuto il coraggio di dire no. Di alzare la testa, di portare alla luce la “sporcizia” degli atti camorristici. Loro, che prendono il possesso di interi territori, di vite umane, giocandoci come se fossero proprietà privata. Ama la sua città svisceratamente; vi si sente legato da un invisibile, eppure resistente, cordone ombelicale. Mentre si recava a Napoli per la presentazione del suo ultimo libro, era palpabile l’agitazione mescolata all’emozione che trapelava dai suoi occhi. Può sembrarci strano. Un uomo che affronta ogni giorno il pericolo della morte, che sperimenta il sacrificio di un’esistenza vissuta sempre sul filo del rasoio, che ha quasi paura di ritornare a Napoli? La sua, certamente, non è paura, bensì emozione vibrante che gli attraversa tutto il corpo e che non può non tramutarsi in palpitazione, agitazione, sussultazione. Un po’ come quello che ci capita quando sappiamo che di li a breve incontreremo una persona amata. Ed è proprio così. Perché per Roberto Saviano, Napoli è l’amore.

Sentimento dimostrato attraverso il suo sacrificio, quello di parlare e di non stare a guardare lo sfacelo intorno a sé;  i suoi occhi, così malinconici e nostalgici, sono pur sempre ricchi di speranza; speranza nel domani, in un futuro migliore, senza camorra; consapevole del fatto che solo quella poteva essere la sua esistenza, magari fatta di privazioni, di sacrifici, di una quotidianità così diversa da quella di tutti quanti noi che abbiamo la libertà di andare a fare la spesa, di fare una passeggiata, di mangiare un gelato, di ammirare un panorama, di quelli belli, come ce ne sono tanti a Napoli. Lo abbiamo visto parlare a fatica davanti ai suoi concittadini, che lo hanno accolto cercando di trasmettergli il loro riconoscimento.

A volte si sente solo; lo ha dichiarato proprio a Pif. Eppure, Roberto, vogliamo dirti che non sei solo. Il tuo lavoro, la tua vita, il tuo sacrificio, ha salvato e continuerà a salvare la vita di tante persone. Ragazzi, il cui destino era segnato da una vita all’insegna della camorra e della delinquenza, possono aspirare a vivere un’esistenza da cittadino che possa fregiarsi di tale titolo. Hai donato loro la libertà di vivere un’esistenza lontani da un destino triste e distruttivo.  Come potresti essere solo, se solo pensi a tutte le persone che ti sono “vicine”, anche se solo con il pensiero.

A noi, non resta che ringraziarti, incoraggiarti a resistere e a continuare a fare ciò che stai già egregiamente facendo. E quando ti senti solo, pensa a Napoli. Alla tua amata città, all’amore che ti circonda e al calore che ti avvolge. Alla sfogliatella, ai bei panorami, al mare, alla frittura di pesce mangiata in un ristorantino in riva al mare, alla pizza. Vedrai che in un attimo, sentirai che tutto questo continua a fare parte della tua vita.

Grazie Roberto.

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