Colpiti anche noi dalla notizia della “Luna Rosa“, ieri abbiamo riportato la notizia battuta dalle agenzie di stampa, ma incuriositi da tale evento naturale abbiamo chiesto chiarimenti ad una nostra vecchia conoscenza, il presidente degli Astrofili Napoletani, Edgardo Filippone. Vi riportiamo il suo parere per intero:
“Un bizzarro (per essere buoni) battage pubblicitario, al quale non si è sottratto neanche la NASA, ha “dipinto di rosa” il nostro satellite naturale che, a causa del suo complesso moto orbitale attorno alla Terra, Domenica 23 si troverà alla minima distanza dal nostro pianeta per il 2013. Ogni mese lunare la Luna si trova al punto della sua orbita più vicino alla Terra, ossia al perigeo; quello del prossimo 23 Giugno sarà il perigeo “più vicino”. Di quanto la Luna apparirà più grande? Del 7%, quindi non sarà apprezzabile ad occhio nudo la differenza tra questa Luna Piena e la Luna Piena di ogni lunazione.
Dov’è il “trucco” di questa informazione? Si legge di osservare la “Luna rosa” al suo sorgere o tramonto, quando cioè è bassa sull’orizzonte, cosi’ da apprezzare la sua “grandezza” oltre che il colore rosato. Bene, dovrebbe essere una comune esperienza quello di aver notato che la Luna, quando è vicina all’orizzonte (un orizzonte terrestre e non marino, quindi con case, montagne, etc.) sembri più grande di quanto si trova alta in cielo. Il fenomeno è presto spiegato: quando il nostro satellite naturale è basso sull’orizzonte, possiamo facilmente fare dei confronti della sua dimensione apparente con gli oggetti del panorama: case, montagne, etc. Al contrario, quando la Luna è alta in cielo, non possiamo fare alcun confronto e questa mancanza di riferimenti noti ci induce in una sottostima delle sue dimensioni apparenti. In altri termini, è un’illusione generata dal nostro cervello, le dimensioni apparenti della Luna piena rimangono sempre quelle e le piccole variazioni prodotte dall’orbita della Luna non sono apprezzabili ad occhio nudo. Per il colore, anche qui il “suggerimento” di vedere la Luna bassa sull’orizzonte nasconde un “trucco”: è per accentuare la colorazione rossastra di qualsiasi oggetto celeste che si trovi a pochi gradi sull’orizzonte, terrestre o marino, in quanto la luce dell’astro – in questo caso, la luce del Sole riflessa dalla superficie lunare verso la Terra – deve attraversare un maggior spessore d’atmosfera, a ragione della curvatura della Terra, arrossandosi. Ecco perché si può osservare (sempre con cautela e mai con un binocolo o telescopio!) il Sole di un bel colore giallo-rosso all’alba e, soprattutto, al tramonto, mentre già poco dopo l’alba e prima del tramonto l’osservazione senza precauzioni, cioè filtri solari, e’ resa impossibile oltre che pericolosa! Insomma, per noi napoletani la “Luna rosa” o, meglio, la “Luna Rossa” non dovrebbe avere segreti, soprattutto se vista in direzione dei faraglioni di Capri! Domenica 23 Giugno rimane un’occasione per rivolgere lo sguardo alla Luna e, spogliata da ogni implicazione di eccezionalità, per soffermarsi a pensare come l’Uomo, con il suo intelletto ed ingegno, sia riuscito a trovare tante risposte alle domande che si e’ posto da millenni sul nostro satellite naturale ed a quante altre ancora deve dare risposta con l’aiuto della ricerca astronomica.
E’, infine, anche un invito a partecipare alle serate pubbliche organizzate dall’Osservatorio Astronomico di Capodimonte (calendario pubblicato su http://www.oacn.inaf.it) ed alle osservazioni in compagnia degli appassionati dell’Unione Astrofili Napoletani (attività pubblicate su http://www.unioneastrofilinapoletani.it o info@unioneastrofilinapoletani.it).”
Non possiamo aggiungere altro se non ringraziare il dottor Filippone per le sue precisazioni!
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