Daft Punk: le prime canzoni a Pompei le prime canzoni

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C’è poco da fare. La nostra terra, i nostri paesaggi, lo splendore che esprimono e le emozioni che veicolano, travolgono chiunque vi metta piede, anche solo per poco tempo. Scrittori, autori, attori, artisti, pittori, compositori, musicisti di tutto il mondo, traggono vere e proprie ispirazioni dalla nostra terra, così ricca di tutto. Nomi celebri che hanno dichiarato apertamente il loro sviscerato amore per i nostri territori, visti come vera e propria musa ispiratrice.

Non fanno eccezione i Daft Punk, duo musicale francese acclamato da fans di tutto il mondo, composto da Guy Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter. Enorme il successo che stanno raccogliendo con veri e propri tormentoni che fanno ballare e cantare tutti. Pensate a “Get Lucky”, giusto per citare uno degli ultimi pezzi da loro creati.

I due artisti hanno parlato tramite un’intervista rilasciata alla rivista musicale Rolling Stone, dell’amore per Pompei, una città che li ha letteralmente rapiti quando avevano solo 12 anni. Galeotta fu una gita scolastica che li portò nei paesi vesuviani. Ecco le loro parole:

“(Io e Thomas) ci siamo conosciuti in terza media. Alla fine dell’anno ci hanno portato in gita a Pompei e durante il viaggio abbiamo cominciato a scrivere canzoni. Quando siamo tornati le abbiamo registrate su una tastiera Casio. In pratica era italo-disco fatta da due 12enni”.

Daft-Punk a pompei le prime canzoni

Dunque, possiamo certamente affermare che una scintilla di napoletanità, se così possiamo definirla, contraddistingue, fin dagli albori, lo stile e il sound di questo fantastico duo. Purtroppo, però, i pezzi registrati a seguito dell’ispirazione vesuviana, non esistono più. Di quell’esperienza rimane solo un video girato dal papà di uno dei due artisti, mentre appunto i due erano intenti ad esibirsi con le canzoni ideate tra le rovine spettacolari degli scavi.

La nostra terra, fonte di ispirazione, al pari di una musa. Amiamola, apprezziamola, valorizziamola, perché ha tanto da dare a chi sa “ascoltare” cosa ha da dirci. basta tendere l’orecchio e aprire il cuore.

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