Pochi giorni fa il Ministro dei beni e delle attività culturali, Massimo Bray, ha dichiarato che il suo Ministero ha chiesto all’Unesco di inserire nella lista del patrimonio da tutelare anche gli antichi insediamenti romani di Stabiae. Questi potrebbero essere così riconosciuti anche loro come “patrimonio dell’umanità “ e entrare far parte del sito Unesco già contenente le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata.
Attualmente dell’antico insediamento di Stabiae sono fruibili le Ville di San Marco e di Arianna situate sulla collina di Varano. Villa Arianna fu trovata nel corso degli scavi effettuati dai Borboni ma fu sepolta di nuovo e poi riportata alla luce nel 1950. È un complesso molto grande, solo parzialmente scavato, e si chiama così da un quadro del grande Triclinium estivo che rappresenta il mito di Arianna. Villa S. Marco è l’altra villa imperiale ritrovata nella zona: prende il suo nome da una vicina cappella votiva e ha una grande zona termale con calidarium, tepidarium e frigidarium. L’ultima villa romana della zona è un edificio rustico ritrovato vicino a Sant’Antonio Abate.
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L’inserimento di Stabiae nel sito Unesco consentirebbe una promozione globale dell’immenso patrimonio archeologico di Stabiae e di rilanciare in chiave turistica tutta la zona che ne ricaverebbe un’enorme visibilità. Ricordiamo che nell’area esistono anche l’Antiquarium Stabiano, che però è chiuso dal 1997, e la splendida Reggia di Quisisana. Quest’ultima nel 1790, con Ferdinando II, fu trasformata completamente rispetto al vecchio palazzo dei Farnese. Fu completamente ristrutturata con nuove zone e un grande terrazzo. Divenne reggia e raggiunse il suo massimo periodo di splendore con quasi 50.000 metri quadrati di struttura abitabile, su due livelli, con più di cento stanze, due terrazze e una cappella.
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Foto 1 e 2 : CC di Mentnafunangann su Wikipedia
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