“Sedotta da Napoli” è l’articolo che Rachel Donadio, corrispondente culturale per il New York Times, ha scritto su Napoli il 13 dicembre 2013 nella sezione viaggi (travel) del sito del prestigioso quotidiano americano. Anche questo articolo è risultato un vero messaggio d’amore per la città che, pur con i suoi (citati) problemi, si è presentata in un week-end tanto particolare e bella da “sedurre” l’inviata.
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“Un caos magnifico che ti conquista” ha affermato la Donadio e forse è questo il messaggio che noi napoletani recepiamo meglio: ed è il caos, il magnifico caos della città che fa emergere le due forze primordiali la dominano e che sono la vita e la morte. La vita è rappresentata dalla bellezza dei luoghi e delle cose e dalla vitalità “disordinata” degli abitanti e la morte da ciò che rema contro, dalla spazzatura, dallo smog, dalla malavita e da tutte le cose contro cui quotidianamente noi napoletani dobbiamo combattere. Ed è questa la vita quotidiana del nostro “paradiso abitato da diavoli” frase simbolo della città da molti attribuita a Goethe.
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“Questa è una città che ha visto di tutto, ed è sopravvissuta sempre” continua Rachel Donadio ed ha ragione: il nostro centro storico è bellissimo, unico al mondo e i decumani sono tra le strade le più antiche d’Europa. Dal 1995 è un un sito protetto dall’Unesco e patrimonio dell’Umanità: nelle nostre strette strade sono passate, in un magnifico crescendo, tante civiltà e culture che hanno contribuito a far arrivare fino a noi dopo venti secoli, dei luoghi magnifici ed incredibilmente ricchi di arte, storia e cultura. In quale posto al mondo in pochi ettari sono concentrati millenni di storia.
“Nel profondo di Spaccanapoli si trova una delle grandi meraviglie di Napoli”: andando avanti si ritrova nell’articolo una descrizione attenta e precisa della città e di una delle sue tante meraviglie: il Pio monte della misericordia con una bellissima descrizione dello stupendo quadro del Caravaggio “le sette opere della misericordia”. Ma quello che colpisce è la precisione della Donadio che la definisce solo una delle “grandi meraviglie di Napoli”.
E ci viene in mente l’articolo di un altro giornalista, il critico d’arte sempre del New York Times, Michael Kimmelman, che nella sua rubrica, «Postcards» sul quotidiano on line, ha dedicato una bella pagina alla Certosa di San Martino definendola “luogo memorabile”.
Continua ancora così la Donadio nel suo lungo articolo su Napoli, in cui parla a tutto il mondo molto bene della nostra città e dei tanti magnifici luoghi che abbiamo, da Santa Chiara ai Musei di Capodimonte e al Nazionale, luoghi che contengono la storia della città e della sua civiltà. Ma parla anche del buon caffè di Mexico e delle belle strade del centro piene di librerie con libri antichi o del Vomero dello shopping. Noi ci fermiamo qui ma consigliamo di leggerlo (google lo traduce in automatico) per comprendere quanto la nostra città sia bella e, nonostante tutto, benvoluta all’estero: Seduced by Naples di Rachel Donadio (Leggi l’articolo completo).
Foto 1 e 2 (C) The New York Times
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