E’ arrivato anche a Napoli all’Università l’Orientale il Guerrilla Gardening la “civilissima” pratica di sistemare piccoli giardini, panchine e spazi pubblici semi abbandonati.
I ragazzi dell’Orientale hanno dato un po di colore (e pulizia) a panchine e fioriere dell’Università del centro storico ospitata nello splendido Palazzo Giusso. Al grido di “Mettete dei fiori nei vostri portoni”, si è svolta con simpatia l’operazione di guerrilla gardening nella storica università cittadina.
Gruppi di studenti “armati” di pennelli, terreno, fiori, vecchie cassette della frutta hanno sistemato panchine e creato splendide e colorate fioriere riappropriandosi dei loro spazi e rendendoli accoglienti.
Un’università più vivibile nel centro storico sulla scia di quello che era successo a Palermo qualche giorno fa dove ragazzi della facoltà di Economia hanno “bonificato” un’intera aiuola davanti l’edificio 13 della loro sede. L’aiuola è stata pulita dalle cicche, dalle bacchette del caffè e dai pacchetti di sigarette, estirpando tutta l’erba incolta e piantando nuove piante all’interno dello spazio verde. Alla fine del lavoro visto che la maggior parte dell’immondizia raccolta era riconducibile al vizio del fumo, i ragazzi hanno anche installato dei posacenere ricavati in maniera artigianale da tutto ciò che era rimasto.
Il “Guerrilla Gardening” è un gruppo aperto a tutti, ed è formato da un gruppo di appassionati del verde che ha deciso di riscoprire e sistemare lo spazio urbano attraverso piccoli atti interventi dimostrativi. Il gruppo si oppone attivamente al degrado urbano agendo contro l’incuria delle aree verdi rimodellando ed abbellendo, con piante e fiori, le aiuole e le zone dimesse o dimenticate della città. Il movimento è nato in Italia nel 2006 ed ha fatto un raduno ”nazionale” a Roma in zona Piramide agli inizi di Maggio di quest’anno. Ora c’è stato un primo intervento anche a Napoli degli studenti dell’Università L’Orientale su alcuni spazi della loro università in cui c’è stata anche l’opportunità di solidarizzare tra di loro e di lasciare un “mondo migliore rispetto a come l’hanno trovato”. Speriamo che l’iniziativa si estenda anche ad altre Università, scuole e luoghi pubblici come punto di partenza verso quello che può essere un cambiamento sia degli spazi incolti che del modo di vivere la propria città.
Info gruppo italiano di Guerrilla Gardening
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