Via Tribunali è il decumano maggiore di Napoli una strada ricca di storia che, lungo il suo percorso nasconde testimonianze del passato antico della città. Sulla strada ci sono gli ingressi per la Napoli sotterranea e per gli scavi di San Lorenzo dove ci sono importanti resti della Neapolis greca.
Alla fine di via tribunali, quasi arrivando a Castel Capuano c’è sulla destra il Palazzo Ricca, attualmente sede del prestigioso Archivio Storico del Banco di Napoli, il più grande ed antico archivio bancario ed economico al mondo. Nei sotterranei del palazzo, che già nel 1819 fu destinato da Ferdinando I di Borbone ad archivio generale dei documenti degli antichi banchi pubblici napoletani, sono stati rinvenuti negli anni 70 resti di un grande complesso termale romano.
Il complesso è stato in buona parte distrutto dai lavori del Risanamento, che sul finire del 1800 sventrarono il cuore della città antica distruggendo anche parte del suo passato.
All’area delle terme romane si accede dalla sinistra del grande cortile di palazzo Ricca, che ha una bella scala interna realizzata da Ferdinando Sanfelice. Nei sotterranei del palazzo, durante i lavori di consolidamento degli anni ’70, furono rinvenuti i resti di un ipocausto, una struttura usata per riscaldare gli impianti termali dagli antichi romani, e ciò è un ulteriore indizio della numerosa presenza di edifici termali nella zona che, fino all’alto Medioevo, era chiamata Regio Thermensis. I resti del monumentale complesso sono di età tardo repubblicana (II sec. a. C.) e ci sono anche strutture di età Flavia in opera laterizia (arcate e sostruzioni di ambienti) con reticolo tipico del periodo.
E’ stato anche rinvenuto un imponente ambulacro (parte di un edificio pubblico usato per camminare e sormontato da un portico) in laterizio disposto ortogonalmente al decumano maggiore che conferma, assieme all’ipocausto, cioè al sistema di riscaldamento usato nell’antica Roma per far circolare aria calda dentro cavità poste nel pavimento e nelle pareti del luogo da riscaldare, la presenza di un grande impianto termale. Tra i vari ambienti rinvenuti c’è uno ampio a forma rettangolare diviso in due da un muro di epoca successiva su un cui lato si vede un pavimento a mosaico, a tessere bianche e nere, che rappresenta motivi geometrici, ed anche altre strutture rivestite da decorazioni pittoriche con motivi vegetali.
Grande storia dunque nel sottosuolo di Napoli in una zona che probabilmente aveva una presenza di edifici dedicati alle attività ginniche visto anche il ritrovamento, nel vicino Castel Capuano, di due torsi marmorei raffiguranti atleti.
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