Street Art a Forcella: il San Gennaro di Jorit | Scoprire Napoli

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A pochi passi dal Duomo di Napoli e dal Museo del Tesoro di San Gennaro, che contiene il tesoro più ricco al mondo dopo quello della Corona Inglese, c’è un grande murale di Jorit raffigurante San Gennaro, il Santo Patrono di Napoli

 

 

È oramai completo il bellissimo e gigantesco murales di San Gennaro a Forcella affianco alla chiesa di San Giorgio Maggiore, a pochi metri dal Duomo di Napoli.

L’opera è nella piazzetta all’altezza di Spaccanapoli e l’autore è Jorit Agoch, giovane artista napoletano, di madre olandese, che già qualche mese fa è “salito” agli onori della cronaca per un bel viso di bambina che ha dipinto a Ponticelli su una parete di uno stabile nei pressi della chiesa dedicata ai Santi Paolo e Pietro. Il dipinto si chiama “Tutti i bambini delle periferie” e ricorda l’incendio del campo Rom di Ponticelli di qualche anno.

Il San Gennaro di Jorit ha un’altezza di 15 metri ed è molto bello come le altre sue opere: all’inizio c’è stata qualche polemica sul volto subito stroncata dall’artista che ha dichiarato che il volto assomiglia ad un suo amico carrozziere cui si è ispirato e che la foto di questo signore sarà mostrata più in la. Jorit Agoch si ispira dunque alla gente comune, quella che vedi per strada ogni giorno, così come faceva Michelangelo Merisi, il Caravaggio, che ha immortalato nei suoi quadri gente di strada.

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Jorit Agoch è cresciuto nella provincia di Napoli ed è impegnato anche in lavori su temi sociali. L’opera, che mostra il Santo con lo sguardo rivolto in alto ha il patrocinio dell’assessorato ai giovani del Comune di Napoli, del Museo del Tesoro di San Gennaro e dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro. E’ importante segnalare che Jorit Agoch ha lavorato circa 15 giorni gratuitamente al fantastico murales.

Le altre “grandi” opere di Jorit Agoch a Napoli

Belli anche gli altri volti che Jorit ha regalato alla città. Si va dal triplice ritratto di Fedez a Pianura in Via Provinciale Montagna Spaccata, venendo da Pianura verso via Cinthia o dalla bambina zingara di Ponticelli o al ritratto del critico Achille Bonito Oliva sotto un viadotto, tutti somigliantissimi ed eccezionali. Bellissimi anche i tre visi di Eduardo de Filippo che chiudono le saracinesche del Teatro San Ferdinando e anche quello di Rocco Hunt che ha una somiglianza impressionante ed è a Salerno.

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