È nata nel 1944 ma gli anni se li porta in maniera magnifica. Stiamo parlando della Nutella, la gustosissima crema al cioccolato e nocciole nata ad Alba vicino Torino, nel retrobottega del laboratorio di pasticceria fondato da Pietro Ferrero.
E’ li che nasce una prima versione di quella crema tanto amata da tutti e che poi, negli anni, è diventata un prodotto di fama mondiale (o come si dice oggi globale).
In tutto il mondo si dice Nutella: dagli Stati Uniti all’Europa, dall’Australia al Canada,la Nutella è sempre la Nutella, con il suo gusto unico e il suo vasetto inconfondibile.
Ma in Italia già da qualche anno stanno uscendo dei barattoli con etichette personalizzate. E in questi giorni c’è una nuova campagna pubblicitaria che si chiama “Nutella®, parla come te” e che si basa sui dialetti delle varie zone e regioni italiane.
Ed ecco che quelli della Nutella hanno diviso l’Italia in tante Aree dialettali e per ognuna hanno creato dei simpatici barattoli personalizzati con le espressioni tipiche della zona, naturalmente in dialetto locale.
Noi napoletani siamo nell’area 14 che comprende Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno, Isernia, Campobasso, Potenza e ci hanno dedicato ben 8 divertenti barattoli, con nostre espressioni dialettali, che troveremo in vendita nelle nostre zone.
Di seguito in nero il nome che sarà sull’etichetta degli 8 barattoli napoletani e poi il significato che hanno dato quelli della Nutella:
- ‘uaglió! ‘ragazzo!’; una delle parole bandiera del napoletano, benché largamente nota anche in molte altre zone del Mezzogiorno, fino all’Abruzzo.
- jamm’bbèll’ ‘andiamo, su!’; altra espressione bandiera, usata sia in senso positivo, cioè ‘forza, diamoci da fare’, sia negativo (un po’ come uffa, sbrigatevi!).
- muvìmm’c’! ‘muoviamoci!’; invito all’azione
- comm’staje? ‘come stai’?; saluto usatissimo, a qualsiasi orario, in genere accompagnato da stai bbuón’?, se ci si rivolge a un uomo, o da stai bbòn’? se l’interlocutore è una donna.
- oi nì! ‘ehi, piccolo!’. Ancora tipico del dialetto più stretto, nella stessa Napoli, può essere usato anche in senso ironico, con persone adulte, o per esprimere un senso di fastidio (oi nì, ma tu stai sèmp’ arrèt’ a mme? ‘ehi, bimbo, ma tu mi stai sempre dietro?’). L’equivalente femminile è oi né
- uhé picceré! ‘ehi, piccolina!’; espressione di uso comune, e ancor oggi carica di venature affettive. La variante maschile è uhé piccerì!
- uhé, uhé! ‘ehi!’; è l’interiezione tipica napoletana, che, ripetuta due volte, può fungere da saluto informale. Quando è usata una vota sola, in genere si accompagna al nome della persona a cui ci si rivolge, con troncamento (Uhé, Miché! / Uhé, Peppì!).
- e vir’ tu! Signifi ca ‘certo, certamente’, ‘che domande mi fai’, come in ma stasera ce v’rimm’? / e vvir’ tu! ‘ma stasera ci vediamo?’ / ‘certo, che domande mi fai?’.
Idea semplice e bella che ci fa sentire a casa nostra e spersonalizza il generico barattolo uguale per tutto il mondo. Tanto oramai lo sappiamo che pure se sull’etichetta c’è scritto oi ni! dentro c’è sempre la squisita e ottima Nutella.
Se volete divertirvi a vedere tutti i barattoli creati per ogni area (sono 135) che alla Nutella hanno individuato vi diamo il Link per scaricare il libro con tutti i barattoli “regionali”. Ne troverete delle belle.
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