Prima del periodo natalizio riapriranno negli scavi di Pompei ben cinque domus che sono state risistemate grazie ai fondi del Grande progetto Pompei.
Le Domus erano chiuse da tempo per lavori e verranno rese accessibili ai turisti prima delle vacanza natalizie, una volta terminati i collaudi e risolto il problema della sorveglianza.
Le Domus che riapriranno alle visite sono il Criptoportico, la casa di Paquio Proculo, la casa del Frutteto, la casa del Sacerdos Amandus e la Fullonica di Stefano e potrebbero essere riaperte nel mese di dicembre alla presenza del ministro dei Beni culturali Franceschini.
Le cinque domus che riaprono
Il Criptoportico
La Domus ha l’ingresso in Via dell’Abbondanza e si chiama così perché nel suo giardino lungo tre lati c’è un portico sotterraneo fenestrato, appunto il criptoportico sul quale si aprivano degli ambienti termali e una stanza di soggiorno. Lungo le pareti del portico c’è un ciclo pittorico molto pregevole ispirato agli episodi dell’Iliade.
La Casa di Paquio Proculo
Anche questa Domus si trova su Via dell’Abbondanza nell’insula subito dopo quella del Criptoportico. E’ una Domus piccola ma con un grande peristilio dotata di un bel pavimento a mosaico. Nella casa è stato ritrovato il ritratto di Paquio Proculo famoso per la sua vitalità che ora si trova al Museo Nazionale di Napoli.
Casa del Frutteto
La casa è chiamata così perché in due cubicoli ci sono pareti dipinte con due piante di limone cariche di frutti o altri alberi come l’arancia e la limetta. Questi dipinti dimostrano che le piante di limone, di limetta e di arancio erano già conosciute e coltivate in Campania fin dal I secolo d.C. Pertanto non è vero che gli agrumi furono portati dagli Arabi per la prima volta in Sicilia nel X secolo ma erano già conosciute dal tempo dell’antica Roma.
Casa del Sacerdos Amandus
In questa Domus c’è un grande triclinio con una bella decorazione e quadri che rappresentano Polifemo e Galatea, Perseo e Andromeda, Ercole nel giardino delle Esperidi, Dedalo e Icaro.
Fullonica di Stefano
La Domus era una lavanderia, appunto fullonica, che aveva la bottega a pianto terra sulla strada e l’abitazione al primo piano. Vi si svolgeva il lavaggio, la tintura e la stiratura dei panni. Il lavaggio e la tintura avvenivano in piccoli ambienti sul fondo del giardino dove ci sono vasche comunicanti tra loro e vaschette per il pestaggio delle stoffe. Queste venivano bagnate con liquidi sgrassanti e venivano pestate con i piedi dagli operai.
Per Natale dovrebbe riaprire anche il Tempio di Iside: Nell’ambito dei lavori del Grande progetto Pompei per Natale dovrebbe riaprire anche il Tempio di Iside, chiuso di recente per consentirne la messa in sicurezza. Il Tempio è del II secolo a.C. e fu scoperto nel 1764. E’ considerato l’edificio di culto di Pompei con la decorazione più completa perché era l’unico edificio pubblico al momento dell’eruzione del 79 d.C. ad essere stato completamente ripristinato dopo il terremoto del 62 d.C. Il Tempio di Iside si trova vicino alla palestra sannitica, ed era destinato al culto della dea della triade egiziana. Il Tempio era circondato da alte mura che dovevano nascondere i misteri sacri che si svolgevano all’interno.
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