Giovedì 14 aprile 2016 dalle ore 19.00 ci sarà l’inaugurazione della “Illuminazione notturna dei Ponti dell’Acquedotto Carolino” vicino Caserta nel Comune di Valle di Maddaloni evento che valorizzerà ancora di più la monumentale opera borbonica.
L’Acquedotto Carolino, costruito dal “Regio Architetto” Luigi Vanvitelli è uno dei simboli architettonici della Campania e sarà illuminato di notte nel bellissimo tratto dei Ponti di Valle di Maddaloni con una particolare cerimonia inaugurale che vedrà, il 14 aprile alle 19, un concerto con i “Cantori Città di Valle di Maddaloni”. La serata prevede cori Verdiani come il Brindisi dalla Traviata, Va Pensiero, O Signore dal tetto natio ed altri.
L’illuminazione notturna esalterà la bellezza di un monumento molto particolare della Campania. I ponti nella valle di Maddaloni, che tagliano la strada per Solopaca, sono i ponti del bellissimo Acquedotto Carolino che porta l’acqua alla Reggia di Caserta e a tutta la zona. La parte dell’acquedotto relativa ai ponti è visitabile da qualche anno di giorno grazie ad associazioni locali e consentono una passeggiata spettacolare sugli ultimi archi. I Ponti della Valle sono ad un altezza di 60 metri e la loro visita comprende anche la stazione idrometrica, le antiche ferriere, i torrini di ispezione del condotto ed altre curiosità.
L’Acquedotto Carolino
Il grandioso l’Acquedotto Carolino fu creato dal Vanvitelli per portare l’acqua alle cascate e alle fontane della Reggia. L’acquedotto si estende su un totale di 41 km raggiungendo il culmine sul viadotto (percorribile), alto 60 metri e lungo 528, e chiamato “Ponti della Valle” costruito per superare l’alta valle di Maddaloni.
Assieme alla Reggia di Caserta, al Belvedere di San Leucio e alla Reale tenuta di Carditello, l’Acquedotto Carolino era un sito reale ma, come gli altri luoghi, non era solo dedicato allo svago della famiglia reale borbonica e della sua corte ma faceva parte di un vasto sistema, organizzato dai Borboni, per lo sviluppo del territorio attorno alla splendida reggia di Caserta. L’Acquedotto prelevava l’acqua nelle lontane falde del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), e le trasportava lungo un tracciato, per lo più interrato, di oltre 38 chilometri. Il completamento dell’opera richiese ben 16 anni di lavori e la direzione dei più importanti studiosi e matematici del Regno di Napoli tra cui Luigi Vanvitelli.
L’Acquedotto Carolino, già all’epoca di realizzazione, fu considerato in tutta Europa, una delle opere di maggiore interesse architettonico e ingegneristico del XVIII secolo.
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