Riaprono al pubblico altre 2 Domus agli Scavi di Pompei

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Gli Scavi di Pompei oramai “volano” e raggiungono i 3 milioni di visitatori divenendo il sito culturale più visitato in Italia subito dopo il Colosseo. Sta funzionando dunque il “grande Progetto Pompei” che ha consentito la messa in sicurezza, il restauro e l’apertura di molte Domus ma anche un “rilancio” generale degli scavi con molte mostre inaugurate negli ultimi anni, e tanti grandi eventi musicali che hanno visto anche David Gilmour, Elton John o Ludovico Einaudi esibirsi negli scavi in straordinari concerti notturni.

Non sono mancate poi le tante suggestive aperture notturne e straordinarie di parte del grande complesso  archeologico campano. Entro dicembre 2016, poi oltre alla riapertura di nuove domus ci sarà anche una grande novità: molte grandi aree del sito saranno accessibili a tutti, anche a persone con difficoltà motorie.

Le domus che riaprono: la Casa dei Mosaici Geometrici

Tante novità dunque da Pompei ed in particolare sul fronte delle riaperture al pubblico delle Domus, le antiche case dei pompeiani. Dal sito della Soprintendenza agli Scavi apprendiamo che entro dicembre 2016 apriranno le seguenti case: Casa dei Mosaici Geometrici, Casa dell’Orso Ferito, Casa di Marco Lucrezio Frontone, Casa di Obellio Firmo.

Mercoledì 16 novembre 2016 alle ore 11 ci sarà un’anteprima stampa per la riapertura della Casa dei Mosaici Geometrici, una delle più grandi domus pompeiane con più di 60 ambienti su una superficie di 3000 metri quadri. La Casa dei Mosaici Geometrici (Regio VIII), viene così chiamata per la bellissima decorazione del pavimento con mosaici a tessere bianche e nere. E’ stata sottoposta ad un complesso restauro e, oltre ad essere molto grande, possiede una scenografica disposizione a terrazze panoramiche. La casa è stata restaurata assieme agli edifici municipali che affacciano sul Foro.

La casa del piccolo Lupanare

Un recente Twit della Soprintendenza comunica anche la prossima apertura, dopo anni di chiusura al pubblico, della “Casa del piccolo Lupanare”. Per raggiungere questa domus si deve percorrere la via di Nola, voltando a destra in uno dei vicoli senza nome che entrano nel cuore della Regio IX. Li c’è la domus, dall’anonima facciata, chiamata “casa del piccolo Lupanare” (IX 5, 14-16).
Anche in questa domus ci sono pavimenti in mosaico e le pitture nei vari ambienti affacciati sull’atrio principale e poi anche un ambiente “particolare” e appartato. Quando fu scoperto, nel 1878, lo chiamarono “lupanariello”, piccolo lupanare, perché contiene quadretti con scene erotiche che decorano le pareti affrescate.

 

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