Una bella mostra a Pompei inizia a far luce su tutto il territorio dell’antica Stabiae
Fino al 31 gennaio 2019 all’Antiquarium degli Scavi di Pompei ci sarà un’interessante mostra dal titolo “Alla ricerca di Stabia”, un evento che ci permetterà di conoscere la storia dell’antica Stabiae, altra località distrutta dalla furia dell’eruzione del Vesuvio.
La mostra è divisa in due aree: una ci propone i ritrovamenti della Necropoli di Madonna delle Grazie e la seconda i ritrovamenti del santuario in località Privati, sempre con materiale d’epoca pre-romanica, cosa che evidenzia che anche a quei tempi la Campania era un luogo aperto e con contatti interculturali. Infatti nelle tombe sono stati ritrovati corredi femminili e maschili sia con ceramiche locali che con ceramiche etrusche e materiali greci che vengono da Corinto o dall’Africa.
In occasione della mostra è stato attivato un gruppo di ricerca con le università anche straniere per scoprire la storia di Stabia che è poco conosciuta e che effettuerà un programma di ricerca su tutto il territorio di Stabia, per scoprire di più su questo insediamento vicino a Pompei.
I reperti in mostra provengono dalla necropoli di Madonna delle Grazie in cui sono state ritrovate circa 300 tombe su un’area di circa 15.000 mq, e che risalgono ad un periodo tra la seconda metà del VII sec. a.C. e la fine del III sec. a.C..
Altri reperti arrivano da un luogo di culto in località Privati e ci fanno scoprire la presenza di un santuario extra-urbano nella seconda metà del IV sec. a.C. che era sito su una terrazza dei Monti Lattari molto panoramica e che si affacciava sul golfo di Stabiae.
La mostra ci consente di conoscere anche l’antiquarium Stabiano, un luogo importante negli scavi di Pompei per i materiali straordinari che conteneva e che fu poi chiuso per problemi di agibilità dell’edificio. All’inaugurazione della mostra annunciato anche l’uso della Reggia di Quisisana a Castellamare di Stabia da parte della Soprintendenza di Pompei per allestirvi un Museo dedicato a Stabiae assieme al un centro di ricerca sull’area stabiana. L’ingresso alla Mostra è incluso nel biglietto di accesso agli scavi.
Foto © la Repubblica.it
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