Nel secolo XIX il primo e più grande stabilimento industriale in Italia si trovava a Napoli e occupava oltre 700 persone. Era il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive voluto dal Re Ferdinando II per rendere il suo regno indipendente nel campo ferroviario. Era il 1840 e solo dopo 44 anni fu fondata la Breda e dopo 57 la Fiat
Il 3 ottobre 1839 nel Regno delle Due Sicilie fu inaugurata la prima strada ferrata d’Italia che congiungeva Napoli a Portici ed era inizialmente utilizzata dal Re per raggiungere la Reggia di Portici. Una vera rivoluzione in Italia con una linea ferroviaria di 7.411 metri che in 11 minuti collegava le due città e seguiva lo stesso tracciato che oggi viene usato per la linea Napoli-Salerno e che costeggia l’area del Museo. Il tragitto fu percorso da due convogli progettati dall’ingegnere Armand Bayard de la Vingtrie, e la famosa “Locomotiva” Bayard è oggi esposta nel Museo Ferroviario di Pietrarsa.
Dopo il successo del viaggio, Re Ferdinando II di Borbone nel 1840 diede avvio alla costruzione del Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive voluto dal sovrano per rendere autonomo il Regno delle Due Sicilie dalla supremazia tecnica inglese e francese. Il grande stabilimento fu costruito a San Giovanni a Teduccio sul terreno dove sorgeva una batteria di cannoni di difesa costiera.
L’attività nella fabbrica iniziò con il montaggio in loco di 7 locomotive, utilizzando le parti componenti costruite in Inghilterra ma poi iniziarono a fare da soli e Ferdinando II volle che la fabbrica si occupasse di costruire, riparare e manutenere le locomotive e i vagoni per le nuove ferrovie del Regno ed in particolare per la nuova strada ferrata Napoli-Capua.
Pietrarsa fu il primo nucleo industriale italiano
A regime dalla metà del 1800 il nucleo industriale di Pietrarsa fu all’epoca il più grande stabilimento industriale in Italia precedendo di 44 anni la fondazione della Breda e di 57 quella della Fiat. Nel 1853 a Pietrarsa lavoravano oltre 700 operai, ingegneri e tecnici ed era il primo e più importante nucleo industriale italiano.
La struttura divenne un modello di riferimento in Europa e nel mondo e fu visitata da personaggi importanti dell’epoca come il papa Pio IX nel 1849. In quegli anni andò a Pietrarsa anche lo zar di Russia, Nicola I, che fece prendere l’opificio a modello per la costruzione di un grande stabilimento ferroviario in Russia, a Kronstadt.
Le officine, passate negli anni alle Ferrovie dello Stato rimasero attive fino al 1970 quando l’affermarsi delle locomotive elettriche e diesel determinò il declino dei treni a vapore. Dopo anni di abbandono iniziarono i lavori per trasformare l’opificio in Museo Ferroviario che fu inaugurato nel 1989.
Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa
Oggi il museo è ospitato nel meraviglioso sito di architettura industriale che erano le officine dell’epoca borbonica e ospita decine di locomotive, carrozze, arredi di stazioni, plastici e documenti progettuali e d’epoca, tra cui la mitica Locomotiva Bayard e i treni Reali.
Il sito è proprio sul mare, con il Vesuvio a due passi e una spettacolare vista sul Golfo di Napoli. Il Museo è diventato, dopo accurati interventi di restauro, uno dei più importanti complessi di archeologia industriale italiana.
Il più importante Museo Ferroviario in Europa
Per la ricchezza dei materiali conservati Pietrarsa è considerato uno dei più importanti musei ferroviari d’Europa. Occupa 36mila metri quadrati, di cui 14.000 coperti e, sul vasto piazzale che affaccia sul mare, conserva un’elegante pensilina liberty dei primi del Novecento.
Ospita molti locomotori in ambienti originali e molto suggestivi: c’è la locomotiva Bayard con le carrozze che inaugurò la linea Napoli-Portici, e cioè la prima ferrovia d’Italia, e poi locomotive a vapore, elettriche, a cremagliera, e le littorine a benzina e a nafta.
Il Museo Nazionale di Pietrarsa ci permette di viaggiare attraverso 170 anni di storia delle Ferrovie italiane, e tra passato e presente congiunge idealmente la locomotiva Bayard ai sofisticati e velocissimi treni dell’Alta Velocità.
Un percorso virtuale per conoscere il Museo Ferroviario di Pietrarsa
Per conoscere le tante bellezze e attrattive del Museo di Pietrarsa è stato realizzato un percorso virtuale che condurrà i “visitatori a distanza” fra i treni e i viali dell’ex fabbrica borbonica, raccontandone la storia.
Dei filmati che ci consentiranno di effettuare una straordinaria visita virtuale tra le antiche locomotive e i rigogliosi giardini del Museo che si affacciano sul mare di Napoli .
Le visite sono semplici da effettuare e sono disponibili alle pagine facebook del Museo Ferroviario di Pietrarsa dove si potranno vedere i suggestivi filmati in cui una voce narrante ci farà da guida lungo i viali e nei padiglioni del Museo facendoci scoprire le bellezze in esso contenute.
Non mancheranno anche spettacolari riprese dall’alto sul bellissimo Museo che si trova sul mare di Napoli ed è pieno di straordinarie locomotive, treni e vagoni che ci raccontano la storia delle Ferrovie e dell’Italia.
- Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa – Puntata 1
- Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa – Puntata 2
- Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa – Puntata 3
- Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa – Puntata 4
Una curiosità: a Pietrarsa si può arrivare in treno (linea napoli-salerno) e c’è la fermata proprio all’ingresso del museo. Nel piazzale una grande statua di Ferdinando II, alta più di 4 metri e fusa nell’officina nel 1852, che “sorveglia” soddisfatto le sue officine. Un luogo unico e straordinario, adatto ai visitatori di ogni età.
Si visita, a pagamento, dal giovedì alla domenica ma è aperto anche altri giorni; per informazioni telefonare 081-472003. (attualmente chiuso come tutti i musei)
Prezzi indicativi da verificare
- Ingresso con visita libera* – 7,00 € intero – 5,00 € ridotto (under 18 e over 65) – 20,00 € promo “famiglia” (due adulti e due ragazzi)
- Ingresso con visita guidata* – 9,00 € intero – 7,00 € ridotto (under 18 e over 65)
- Maggiori informazioni Museo di Pietrarsa
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