Il grande e famoso mosaico della Battaglia di Isso ritrovato a Pompei nell’800 e conservato al MANN di Napoli sarà oggetto di un importante progetto di restauro
Inizierà a fine gennaio 2021 il restauro del grande mosaico della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario di Persia (333 a.C.) che fu ritrovato nell’area archeologica di Pompei: un vero capolavoro per l’epoca che è oggi custodito presso il MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Un evento importante per il MANN che ha messo su un grande cantiere di lavoro altamente tecnologico che permetterà di seguire in diretta i lavori realizzati assieme a prestigiose realtà internazionali tra cui l’Istituto Centrale per il Restauro.
I lavori saranno completati entro luglio 2021 e le tecnologie e le piattaforme digitali utilizzate consentiranno di seguire online le delicatissime operazioni che verranno effettuate: un’operazione unica e mai effettuata al mondo.
Il mosaico della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario di Persia
L’eccezionale reperto è molto grande, ed è composto da milioni di tessere: fu ritrovato in un buono stato di conservazione nel 1831nella casa del Fauno di Pompei ed era la decorazione del grande pavimento dell’esedra.
Portato nel 1845 al Museo Nazionale fu prima collocato come pavimento della sala CXL e poi, nel 1916, fu posto a parete nelle nuove sale dei mosaici dove è rimasto per oltre un secolo.
Il restauro del grande capolavoro
Il restauro del grande capolavoro, le cui dimensioni sono di 5,82 per 3,13 metri avverrà in due fasi: la prima, da gennaio a febbraio 2021 riguarderà l’allestimento di un cantiere visibile, con la messa in sicurezza della superficie e la pulitura e il pre-consolidamento delle tessere e degli strati di malta distaccati. Il mosaico sarà poi rimosso dall’attuale collocazione con un sistema meccanico di movimentazione appositamente progettato e sottoposto ad ulteriori analisi strumentali.
La seconda fase che andrà da aprile a luglio 2021 sarà la fase esecutiva del restauro e interesserà l’intera superfice dell’opera compresa quella retrostante. Per i restauratori sono stati realizzati degli appositi smart glasses che consentiranno di monitorare costantemente la corrispondenza tra la zona di intervento e la relativa superficie non visibile.
Una strumentazione simile a quella chirurgica che consentirà, in tempo reale, la proiezione in scala 1:1 della parte frontale del mosaico su una apposita superficie e l’associazione alla proiezione di una serie di parametri geofisici desunti dalle indagini che potranno essere interrogati dagli operatori in tempo reale.
Tutti gli interventi potranno essere seguiti in tempo reale collegandosi al sito del cantiere.
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