Uno splendido quadro in una chiesa di Mergellina affacciata sul mare di Napoli e un proverbio napoletano “Sì bella e ‘nfama comme ‘o riavule ‘e Mergellina” ci narrano una delle storie più particolari del 500 napoletano che hanno dato luogo alla leggenda del Diavolo di Mergellina
Nella bella chiesa di Chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, vicino al mare di Napoli, esiste un quadro del 1500 che raffigura una bellissima donna-diavolo scacciata dall’arcangelo Gabriele: un quadro particolare che, negli anni ha alimentato a Napoli, la leggenda del Diavolo di Mergellina.
Una storia riportata addirittura da Benedetto Croce nel suo libro “Storie e leggende napoletane” ed ancor prima da Matilde Serao nelle sue “Leggende napoletane” del 1895.
Ma nelle storie e nelle leggende, si sa, c’è sempre qualcosa di vero che viene poi tramandato dalla gente nei secoli: ed a noi è arrivato uno straordinario quadro, un proverbio e una leggenda che narra del Diavolo di Mergellina.
Il quadro della chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina
Il quadro “misterioso” è del 1542 e si trova ancor oggi nella bella chiesa napoletana di Santa Maria del Parto a Mergellina, posta di fronte al mare che ha la sua particolarità di essere collocata non a livello strada ma su un’alta roccia.
Per entrare in chiesa bisogna infatti salire alcune rampe di scale ma la “fatica” è comunque ripagata da un ampio terrazzo panoramico dove c’è l’ingresso della chiesa che custodisce anche le spoglie del cinquecentesco poeta Jacopo Sannazaro, autore dell’Arcadia.
Nella chiesa c’è anche uno dei più bei presepi napoletani: il presepe di Giovanni da Nola fatto di grandi statue di legno, 12 in origine oggi ridotte a 5, costruito sempre nel ‘500 con l’aiuto dei “giovani” della sua bottega. Tra questi c’era anche Girolamo Santacroce divenuto poi un famoso scultore che ha realizzato lo splendido altare maggiore nella Chiesa di Sant’Agnello Maggiore a Caponapoli, un altro a Sant’Anna dei Lombardi e non solo.
La storia, la leggenda, il proverbio e il quadro del Diavolo di Mergellina
Un famoso proverbio napoletano ci introduce subito alla storia che vi raccontiamo. A Napoli si dice infatti “Sì bella e ‘nfam comme ‘o riavule ‘e Mergellina” (sei bella e cattiva come il diavolo di Mergellina) riferendosi alle donne belle, ammaliatrici e traditrici.
E questo perché nel quadro della Chiesa di Santa Maria del Parto, che si chiama «San Michele che scaccia il demonio», il diavolo ha corpo di un grosso serpente ma il volto di una bellissima donna dai capelli biondi.
Il dipinto fu realizzato da Leonardo Grazia da Pistoia nel 1542 e fu commissionato da Diomede Carafa, allora Vescovo di Ariano Irpino: raffigura un San Michele Arcangelo guerriero che scaccia il demonio dal cielo, che si presenta con il volto di una bellissima donna bionda.
La bellissima Vittoria D’Avalos e il Vescovo Diomede Carafa
La donna-diavolo rappresenta sarebbe in realtà Vittoria D’Avalos, la nobildonna napoletana che si innamorò dell’affascinante Vescovo Diomede Carafa. La bellissima Vittoria ricorse a tutta la sua seduzione femminile per conquistarlo e il vescovo fu a lungo tormentato ma riuscì a resistere alla tentazione della bella D’Avalos.
Diomede Carafa sfuggito al demonio, che si presentava con le fattezze della bellissima creatura, commissionò a Leonardo da Pistoia il grande quadro del «San Michele che scaccia il demonio» in cui il diavolo è rappresentato da un serpente con la bellissima testa di una donna bionda, Vittoria d’Avalos.
Il Carafa fece anche scrivere in basso al dipinto “Et Fecit Victoriam Halleluia 1542 Carafa”, dove il termine ‘victoriam’ allude alla vittoria di San Michele sul demonio ma anche al nome della nobildonna.
E poichè sappiamo che le leggende sono la narrazione di una realtà tramandata oralmente, dopo la storia si comprende anche meglio il significato del proverbio napoletano “Sì bella e ‘nfama comme ‘o riavule ‘e Mergellina”
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