Una delle più importanti ville neoclassiche di Napoli, realizzata con sfarzo impiegando somme ingenti, per celebrare la grandezza del principe Doria d’Angri imparentato con la nobile e storica famiglia di origini genovesi. A Villa Doria d’Angri fu ospite anche Wagner che vi compose il Parsifal
Villa Doria d’Angri è considerata una delle più importanti ville neoclassiche napoletane. Si trova nella parte bassa di Via Posillipo, poco distante da Palazzo Donn’Anna, ma sul lato opposto ed ha un grande parco che sale fino a via Petrarca, dove oggi c’è l’ingresso principale.
Fu costruita in tre anni e completata nel 1831 al posto di una masseria preesistente su un grande blocco di tufo che usciva dalla roccia, con una “grandiosa opera di scavo nel tufo” così come testimoniano i documenti dell’epoca, quasi come un suo spettacolare prolungamento. Gli esterni furono realizzati in uno stile neoclassico, l’atrio in stile pompeiano e logge in stile palladiano con colonne ioniche su tutti i lati.
Ancor oggi è dotata di un grande parco di 18,000 mq che circonda la villa con sentieri e rampe che, da un piccolo ingresso all’inizio di via Posillipo, sale sulla collina fino all’ingresso principale di via Petrarca. Oggi la Villa è sede di rappresentanza dell’Università Parthenope e, in particolari occasioni apre a visite guidate.
Una grande villa neoclassica su una grande roccia che guarda sul mare
La villa fu costruita, al posto di un’antica masseria, per volere del principe Marcantonio Doria d’Angri, esponente di spicco del Regno di Napoli tra il 1831 e il 1833. Il principe Doria d’Angri, le cui origini risalgono alla famosa famiglia genovese, commissionò l’opera all’architetto Bartolomeo Grasso che si avvalse di una folta schiera di architetti e decoratori e, sembra che, vennero spese somme molto ingenti per la sua costruzione. Una vera “celebrazione” della potenza del Principe.
Il complesso fu circondato da una bellissima e panoramica terrazza che “avvolgeva” l’intera struttura su cui vertevano, su ciascun lato, un loggiato con quattro colonne ioniche. I terrazzi laterali furono pensati come dei giardini pensili con giochi d’acqua e fontane. Fu progettata in modo che, da ogni stanza, si vedeva uno stupendo panorama su tutto il golfo senza nessun ostacolo.
Gli interni, opera di Guglielmo Bechi, furono non meno sontuosi con decorazioni originali a motivi pompeiani, e poi specchi, maioliche e stucchi, ovunque. Purtroppo, nel tempo molti elementi di abbellimento sono andati perduti. Completa la villa una pagoda ottagonale, realizzata dall’architetto Antonio Francesconi che orna un terrazzo con affaccio sul mare e su Palazzo Donn’Anna.
A Villa Doria d’Angri Richard Wagner compose il Parsifal
A Villa Doria d’Angri fu ospitato nel 1880 per ben per 8 mesi Richard Wagner, che arrivò a Napoli con il treno reale di Ludovico di Baviera. In questo lungo periodo il compositore completò il Parsifal e scrisse il libro autobiografico “La mia vita”. Sempre nella villa il grande Joseph Rubinstein eseguì in anteprima al pianoforte la musica che accompagna la metamorfosi scenica del I atto del Parsifal: da allora la sala dove soggiornò Wagner è stata denominata “sala Wagner”.
La villa fu poi ceduta dai Doria D’Angri ad una nobildonna inglese e successivamente divenne sede dell’Istituto Santa Dorotea. Attualmente è una delle sedi dell’Università Parthenope di Napoli. Ultima curiosità: la villa è stata anche utilizzata come set per Mina Settembre, la fiction di RAI 1: era la sede della scuola del figlio dell’avvocatessa amica di Mina.
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