Al PAN un Museo dedicato a Massimo Troisi e agli artisti napoletani

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Il nuovo Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, ha subito risposto alla interessante proposta di Lello Arena per la creazione di un grande spazio al PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli di via dei Mille per ospitare i cimeli della Smorfia e di Troisi e più in generale, per un grande Museo napoletano dello Spettacolo

 

 

In pochi giorni, e come “primo atto” del suo insediamento alla Cultura, il nuovo Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, da anni Assessore all’Istruzione, ha accolto la proposta di Lello Arena, ospitata dal quotidiano “Repubblica”, per realizzare un Museo dello Spettacolo nel PAN di Napoli.

Già dopo l’estate il PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli di via dei Mille, potrebbe ospitare una prima mostra permanente dei costumi, degli oggetti di scena, dei cimeli dello spettacolo napoletano cominciando da quelli di Massimo Troisi e della Smorfia che formerebbero il primo nucleo di un vero e proprio Museo dello Spettacolo.

Il Museo dello Spettacolo al Pan: la proposta di Lello Arena

L’idea prospettata da Arena sarebbe quella di iniziare a raccogliere i cimeli originali di Troisi e della Smorfia in nuovo museo che, pian piano, ospiterebbe cimeli e ricordi del grande mondo dello spettacolo napoletano raccogliendo ciò che è conservato in vari spazi cittadini, molto spesso non visitabili.

ricomincio da tre massimo troisi

Un luogo che manca a Napoli, che è patria di grandi personaggi dello spettacolo, da Edoardo de Filippo a Totò, da Massimo Troisi a Caruso, da Sofia Loren a Nino Taranto e poi Tina Pica, Vittorio De Sica, Viviani, Scarpetta, Peppe Barra, De Simone, Murolo e tantissimi altri.

Grandi personaggi che potrebbero essere ricordati in un luogo unico che conserverebbe i loro cimeli ripercorrendo la loro grande storia e la loro vita ispirata da questa città. E forse il PAN non basterebbe ma ci vorrebbe parte dell’Albergo dei Poveri.

Lo stesso Lello Arena metterebbe a disposizione della città ricordi originali utilizzati nel periodo della Smorfia e dei primi film di Massimo Troisi come la famosa tutina nera, la giacca da “Minollo”, il cappello di Gennarino Parsifal, e poi foto e altri cimeli unici.

Tante collezioni in città che potrebbero essere raccolte in un grande Museo dell’Attore e dello Spettacolo

Napoli città dell’arte e dello spettacolo avrebbe tanto da mostrare se solo ragioniamo un attimo su quello che c’è in città.

memus teatro san carlo

In questi giorni il Teatro Diana sta riorganizzando la sua “storica raccolta” e farà un museo proprio e gli altri teatri cittadini avrebbero tantissimi altri ricordi originali. Il San Carlo si è organizzato con il Memus, il Museo e Archivio Storico del San Carlo che raccoglie documenti e testimonianze, costumi preziosi, e tanto materiale storico del Massimo napoletano e nel Foyer del Teatro San Ferdinando c’è un piccolo museo con tanto materiale donato dagli eredi di alcuni grandi attori napoletani.

E poi al Vomero nella casa Casa-Museo di Sergio Ragni, all’interno di Villa Belvedere c’è una grande e preziosa raccolta su Gioacchino Rossini che diresse per lungo tempo il Teatro di San Carlo di Napoli.

Poi sembra che ci sia disponibile tanto materiale su Tina Pica e quello della Fondazione Nino Taranto, poi altro delle gloriose rappresentazioni della Gatta Cenerentola con Peppe e Concetta Barra e poi il materiale che sta nei Musei ma non è esposto come quello di Raffaele Viviani a San Martino e tanto altro ancora. Per non parlare di ciò che esiste nel glorioso centro di produzione Rai di Napoli.

Basterebbe solo ricordare la recentissima storia della sartoria teatrale di Vincenzo Canzanella che dopo lo sfratto dal complesso di Sant’Eligio non sapeva dove collocare i tantissimi abiti di scena di ogni specie ed epoca, le tante locandine teatrali e altri ricordi di una sua storica attività e poi la tragicomica storia del museo di Totò da sistemare nella sua casa natale della Sanità che, oggi, a anni di distanza, sembra venga rinnovata a cura del proprietario dell’immobile e non da Istituzioni cittadine. E se ne conoscete altre segnalatecele. 

E che dire delle grandi mostre solo passate per Napoli

Altro importante materiale riguardante i grandi personaggi dello spettacolo napoletani lo abbiamo visto “solo” passare in città in occasione di grandi mostre come quelle su Totò, tra Palazzo Reale e Maschio Angioino, su Bud Spencer a Palazzo Reale e quella su Eduardo De Filippo a Castel dell’Ovo, mostre che potrebbero essere anche permanenti in città.

Bene ha fatto il bravo Lello Arena a sollevare la questione della mancanza, in una grande città come Napoli, di un grande spazio che raccolga e omaggi tutti i suoi “Figli famosi” nel campo dell’arte dello spettacolo così come si farà per Diego Armando Maradona cui si dedicherà a breve un grande museo in città.

© Napoli da Vivere – riproduzione riservata

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