Restaurata la trecentesca Chiesa Angioina di San Pietro Martire a Napoli

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Una chiesa fu fondata nel 1294 dagli Angioini. Distrutta dai bombardamenti e ricostruita viene in questi giorni restituita alla città la storica chiesa in piazzetta Ruggero Borghi, all’angolo di Corso Umberto

 

 

Conclusi i lavori di restauro della chiesa trecentesca Chiesa di San Pietro Martire in piazzetta Ruggero Borghi, eseguiti nell’ambito del Grande Progetto UNESCO per il Centro storico di Napoli. Una storica chiesa cittadina che si trova all’angolo tra Corso Umberto e Porta di Massa, il cui splendido chiostro è, oggi sede della facoltà di Lettere della Università Federico II di Napoli.

La chiesa è di proprietà del FEC – Fondo Edifici Culto del Ministero dell’Interno, ed è affidata alla Comunità di Sant’Egidio per attività di accoglienza e per attività espositive. La chiesa subì anche danni dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

La ristrutturazione dello storico edificio napoletano

Il restauro della chiesa di San Pietro Martire in piazzetta Ruggero Borghi fa parte del Grande Progetto UNESCO per il Centro storico di Napoli ed ha riguardato diverse parti del complesso monumentale. Oltre al restauro della facciata esterna e del portale marmoreo si è intervenuti anche sul campanile e sulla parte interna della chiesa che ha riacquistato il suo colore originale.

Si è poi proceduto anche al restauro delle preziose opere d’arte presenti nella chiesa, tra cui varie tavole e tele, e poi marmi e manufatti in legno come coro, confessionali, leggio. Sistemati anche i locali della sagrestia e del “conventino” posti alle spalle della navata e l’area della cripta sottostante la navata. La chiesa è stata poi dotata di un impianto di videosorveglianza e allarme.

La trecentesca chiesa angioina di San Pietro Martire a Napoli

La chiesa fu fondata nel 1294 dagli Angioini e poi donata ai padri Domenicani. Situata in un luogo centrale della città subì nel tempo numerosi interventi che l’arricchirono anche del bel portale marmoreo.

Dopo la costruzione del chiostro, oggi sede della facoltà di Lettere, fu anche ristrutturata nel 1607 dal famoso Fra Nuvolo, il frate-architetto domenicano Giuseppe Nuvolo autore di molte opere d’arte in città tra cui la chiesa del monacone alla Sanità, che realizzò anche qui una bella cupola maiolicata.

Dopo altri restauri nel XIX secolo il monastero fu soppresso e il complesso divenne fabbrica di tabacchi e poi, recentemente, sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

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