Un bell’omaggio del MANN a Dante a settecento anni alla morte: una mostra dal titolo “Divina Archeologia” tra ben 56 reperti che Dante fece rivivere nella sua grande opera
Fino al 2 maggio 2022 al MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli una mostra che omaggia il Sommo Poeta dal titolo “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia di Dante nelle collezioni del MANN” a cura di Valentina Cosentino.
Ben 56 reperti tra i vasi, le statue, le monete che Dante richiama nella sua opera esposi nella sala dei Culti Orientali del MANN, assieme ad un quadro che ritrae Dante opera di Paolo Vetri. Dante fu tra i primi nel Medioevo che ci parlò della cultura antica basandosi sulle fonti letterarie, in un periodo in cui non si parlava ancora l’archeologia e nella mostra al MANN ci saranno anche immagini fotografiche ad alta risoluzione di miniature riportati in alcuni manoscritti medioevali del poema dantesco.
Vari percorsi per narrare il Divino Poema
La mostra è divisa in varie sezioni che creano un legame tra il poema e l’archeologia e nella prima sezione, dedicata ai racconti del mito, si parla di cinque importanti personaggi citati nella “Commedia”, Achille, Ercole, Teseo, Enea, Ulisse.
E, al MANN, vedremo importanti reperti con le raffigurazioni di questi personaggi come un’anfora (550-500 a.C.) con Achille e il cugino Aiace mentre giocano a dadi o come due tazze in argento ritrovate nella casa del Menadro di Pompei, (seconda metà I sec. a.C.) con Ercole nominato più volte da Dante per le mitiche dodici fatiche. In altre sezioni troveremo altre opere raffiguranti eventi o personaggi descritti nelle famose terzine.
L’Inferno lo troviamo nelle placche bronzee con Centauro e centauressa (I sec. d.C.), mentre gli dei li troveremo raffigurati dall’Apollo in bronzo dall’omonima domus di Pompei. La mostra chiude con un omaggio alla filosofia e alla poesia con i busti in marmo di Omero (II sec. d.C.), Socrate (I sec. d.C.).
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