Il Principe Raimondo di Sangro riuscì a creare il blu oltremare artificiale più di cinquant’anni prima di Jean-Baptiste Guimet, il chimico francese che nel 1828 riuscì per la prima volta, ufficialmente, a sintetizzare l’oltremare, il costosissimo pigmento blu ottenuto in natura dal lapislazzuli
Presentato nello splendido Museo Cappella Sansevero di Napoli uno studio universitario che, per la prima volta, conferma che Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, riuscì a riprodurre artificialmente il preziosissimo pigmento blu oltremare ottenuto in natura dal lapislazzuli. Il colore è stato trovato nella magnifica Cappella da lui progettata all’interno della cornice dell’altare maggiore.
La ricerca è stata condotta dall’équipe dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, composta da Francesco Paolo de Ceglia, Andrea Maraschi, Alessandro Monno e Gioacchino Tempesta, e sarà pubblicata il 6 marzo sulla rivista scientifica Nuncius. Journal of the Material and Visual History of Science.
Il Principe alchimista che progettò la straordinaria cappella che oggi porta il suo nome
Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, riuscì a creare il blu oltremare artificiale più di cinquant’anni prima di Jean-Baptiste Guimet, il chimico francese che nel 1828 riuscì per la prima volta, ufficialmente, a sintetizzare l’oltremare, il costosissimo pigmento blu ottenuto in natura dal lapislazzuli. Nel suo laboratorio il “leggendario” Principe di Sansevero aveva già trovata, e da molto tempo, la ricetta per riprodurre quel colore prezioso come l’oro.
La conferma, per la prima volta, dalla ricerca multidisciplinare di storici della scienza e mineralisti, partendo da quanto scritto in una famosa guida della città di Napoli di fine Settecento, e approfondendo al microscopio i segreti della Cappella Sansevero, alla ricerca di due colori: il rosso e, soprattutto, il blu. Una nuova conferma dell’opera e della vita di Raimondo di Sangro che possiamo ammirare tra i vari capolavori del suo splendido gioiello barocco, da lui ideato e Museo di Cappella Sansevero che contiene tantissimi capolavori come il “Cristo Velato” del Sammartino.
Maggiori informazioni – Facebook Museo Cappella Sansevero
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