Uno straordinario complesso museale nel cuore del centro antico di Napoli. Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, la chiesa “de’ ’e cape ’e morte” è un luogo speciale dove si compie un proprio viaggio nella cultura napoletana tra arte, fede, vita, morte e grandi capolavori di Massimo Stanzione, Luca Giordano e Andrea Vaccaro.
Esistono a Napoli dei monumenti unici al mondo, delle opere magnifiche a volte poco conosciute. Il Complesso di Santa Maria del Purgatorio ad Arco è senza dubbio uno di questi. Sito sul Decumano Maggiore, nell’attuale via dei Tribunali, si trova sulla sinistra un poco prima di piazza San Gaetano andando nel verso che scorre da San Pietro a Maiella a Castel Capuano.
Una storia che inizia nel 1600
È un complesso affascinante che risale attorno al 1616 e che fu eretto, su incarico di alcune famiglie nobili napoletane, per farne un luogo di sepoltura. Dell’articolato “monumento” (conosciuto a Napoli come chiesa delle Anime del Purgatorio) fanno parte la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, il sottostante Ipogeo, il Museo dell’Opera e l’Archivio Storico.
La Chiesa fu all’epoca dedicata al culto del Purgatorio ed è riuscita, nel corso dei secoli a mantenere inalterata sia la sua struttura che la sua missione. Fu citata anche dal canonico Carlo Celano nella sua imponente e magnifica opera “Notitie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli per i signori forastieri” del 1692 che riferisce di “molti gentil’huomini e divoti cittadini s’unirono et andavano questurando per far celebrare messe all’anime del Purgatorio. In brieve accumularono un capitale di 6000 scudi” ed anche che fu completata ed abbellita per le “larghe sovvenzioni di don Francesco Mastrilli”.
All’epoca la chiesa divenne subito importante e fu dotata di un ampio cimitero, l’ipogeo sotterraneo ancor oggi visitabile e, cosa importante per l’epoca che “In questa vi si celebrano da 60 messe il giorno”.
Una istituzione importante dunque, dotata di un un’notevole patrimonio storico artistico e archivistico e “sede” di un culto antico che sopravvive ancora oggi nella città moderna. Ricordiamo che all’epoca Napoli era la città più popolata d’Europa, superata solo da Parigi e che la sua crescita demografica fu bloccata solo una terribile pestilenza. Era anche epoca di grande crescita del potere della Chiesa che finanziava la costruzione di grandi e monumentali chiese così come la nobiltà si costruiva enormi palazzi e grandi sepolcri, contribuendo entrambi ad occupare i pochi spazi liberi rimasti “entro” le mura.
Il complesso di Santa Maria del Purgatorio ad Arco
L’intero complesso è tuttora di proprietà di un’Opera Pia, che ha, sia custodito con “grande attenzione” il prestigioso patrimonio, che avviato un importante processo di valorizzazione dello stesso al fine di poter far utilizzare dalla comunità ogni parte del complesso.
Disposto sul decumano maggiore, che era la strada principale della città antica, il complesso ha nella Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco il suo “pezzo” di gran pregio. Già all’ingresso lungo la antica strada si intuisce di trovarsi davanti a qualcosa di particolare che attira sempre l’attenzione delle lunghe, e a volte veloci, “carovane” di turisti che percorrono il centro antico.
Per entrare nella chiesa bisogna salire su una piccola balaustra, parallela alla strada, e vicino ai gradini sono disposti (da entrambi i lati) due cippi con teschio e ossa sopra che richiamano subito l’attenzione del passante. Salendo le scale si entra nella chiesa, consacrata nel 1638, a navata unica e ridotta e si notano subito tantissime preziose tele di Luca Giordano, Andrea Vaccaro e Massimo Stanzione nonché il complesso marmoreo del “teschio alato” opera del grande Dionisio Lazzari, raffinato esecutore napoletano dell’arte barocca.
Nel sottostante Ipogeo, visitabile e grande quanto la chiesa, come già ricordato dal Celano, si accede da una botola. Li giù esistono, lungo le pareti laterali, tantissime nicchie e piccoli altarini che evidenziano l’intensità del culto delle anime del purgatorio dette, le anime pezzentelle ancora oggi molto sentito in città. Nella Terrasanta si trova il famoso teschio di Lucia, ornato di una preziosa corona e di un velo da sposa, per il quale è stato costruito un complesso altarino e che raccoglie tantissime storie e leggende popolari nate intorno ad esso.
Le grate disposte sulla parte alta delle pareti fanno si che l’ipogeo possa essere visto dalla strada, contribuendo così al fatto che, il culto delle anime pezzentelle, possa essere coltivato dai fedeli sia di giorno che di notte. Completano il complesso il Museo dell’Opera che ha sede nella sagrestia e nell’Oratorio dell’Immacolata ed ospita una raccolta di dipinti e di manufatti del ‘600 e del ‘700 e l’importante archivio storico.
Come visitare il grande complesso
Il complesso di Santa Maria del Purgatorio ad Arco è in via Tribunali, 39 a Napoli. Gli orari di apertura sono dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 14,00 con visite guidate fino alle 13,30, mentre il sabato dalle ore 10,00 alle 17,00 con visite guidate fino alle 16,30. Contributo per l’ingresso (comprensivo di visita guidata)per la Chiesa: gratuito, per il Museo e Ipogeo: intero: € 6,00 ridotto (7-13) € 3,00 – ridotto (714-25) € 5,00 Maggiori informazioni ed eventuali variazioni agli orari sono disponibili ai numeri tel.: 081 440438/ 333 3832561 (dati verificati a luglio 2020)
- Foto 1: (CC) mksfca
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- Foto 3 e 4: (CC) Goggins World
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