Il Nettuno, la fontana nomade di Napoli | Scoprire Napoli

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Una delle oltre sessanta fontane monumentali di Napoli, la fontana del Nettuno, ha trovato la sua sistemazione definitiva in piazza del Municipio a Napoli. Quella del Nettuno è la fontana nomade di Napoli, più volte spostata da un punto all’altro della città nel corso dei secoli.

 

 

In questi giorni la bellissima fontana del Nettuno è stata sistemata in piazza Municipio davanti a Palazzo San Giacomo in attesa dell’apertura della nuova stazione Metro Municipio e della più vicina visita di Papa Francesco. Fino a pochi mesi fa era in via Medina ma quella era solo la sua più recente sistemazione perché quella del Nettuno è la fontana nomade di Napoli, più volte spostata da un punto all’altro della città nel corso dei secoli.

La fontana è costituita da una grande vasca, circondata da una balaustra in ferro, con un corpo centrale dove ci sono mostri marini, delfini e da tritoni che fanno fuoruscire l’acqua. Ai piedi del corpo centrale l’acqua sgorga dalle bocche di leoni che, tra le zampe, hanno gli stemmi delle casate spagnole che hanno dominato la città. Poi nel corpo centrale della fontana, due satiri e due ninfe sono vicini alla statua di Nettuno, dal cui tridente zampilla l’acqua.

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Ma veniamo agli spostamenti di questa fontana che, nel corso dei secoli ha subito numerosi trasferimenti. Fu costruita alla fine del 1500 nel periodo di vicereame spagnolo di Enrico di Guzmàn conte di Olivares da quattro grandi artisti dell’epoca quali Domenico Fontana, Michelangelo Naccherino, Angelo Landi e Pietro Bernini e collocata  nei pressi dell’arsenale del Porto. Nel 1629 poiché la zona era rimasta senza acqua il vicerè don Antonio Alvarez di Toledo duca d’Alba la fece spostare al largo di Palazzo, davanti al Palazzo Reale da poco costruito, nell’attuale piazza Plebiscito.

Ma il largo di Palazzo era anche luogo per le feste cittadine e la fontana, che ne costituiva un intralcio, fu di nuovo spostata stavolta nella zona di S. Lucia e arricchita da sculture di Cosimo Fanzago. Nel 1638 fu di nuovo trasferita e fu collocata nell’attuale via Medina che all’epoca si chiamava via delle Corregge subendo altri lavori di ampliamento voluti dal duca di Medina e affidati di nuovo al Fanzago e ai figli: questi vi aggiunsero, tra l’altro, gli otto leoni con gli stemmi delle casate spagnole, i delfini ed i cavalli marini. La fontana rimase danneggiata durante la rivolta di Masaniello nel 1647 e poi restaurata e spostata nel 1675 nei pressi del Porto probabilmente all’altezza del Molo Grande.

Li rimase fino al 1886 quando, non sappiamo perché fu smontata e depositata nelle grotte di Pizzofalcone. Alla fine del ‘800 durante lo sventramento della città vecchia ed i lavori del cosiddetto Risanamento la fontana fu collocata al centro delle nuove direttrici urbane date da Corso Umberto e via De Pretis. Fu sistemata infatti a Piazza della Borsa (piazza Bovio) dove rimase per tutto il 1900 fino al 2000 quando, per l’apertura del cantiere della metropolitana, fu smontata e poi collocata nel 2011, dopo un accurato restauro, di nuovo su Via Medina.

In questi giorni la fontana nomade di Napoli ha trovato la sua collocazione in piazza Municipio davanti Palazzo San Giacomo dove è sono stati rimontati i 400 pezzi in cui era stata smontata e restaurata dopo lo smontaggio da via Medina. Sarà la sua sistemazione definitiva?

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Foto 2: Giovanna d’arco

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