Le quattro antiche Porte d’accesso alla città di Napoli | Scoprire Napoli

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Esistono ancora oggi a Napoli 4 grandi e antiche porte che una volta erano le porte d’accesso alla città che era difesa da mura: sono Port’Alba, Porta San Gennaro, Porta Nolana e la splendida Porta Capuana. Ma un tempo Napoli contava di ben oltre 25 porte di accesso e ci fu un periodo che su tutte le porte cittadine fu dipinto un affresco di Mattia Preti.

 

 

Tanti secoli fa la città di Napoli contava ben oltre 25 porte di accesso che consentivano di entrare nella città superando le mura di difesa per l’accesso al centro della città. Oggi le porte, assieme alle antiche cinte murarie della città di Napoli, sono quasi tutte scomparse ma ne rimangono alcune che ci ricordano l’antico splendore.

Sono facilmente individuabili gli antichi varchi cittadini di Porta San Gennaro, che una volta delimitava l’accesso alla città perché la zona della Sanità era fuori le mura e poi c’è Porta Nolana che troviamo nell’omonima piazza nella zona di corso Garibaldi all’altezza della stazione della Vesuviana e della ex Stazione Bayard, la prima stazione in Italia.

Poi c’è Porta Capuana, la più maestosa che è rimasta vicino a Castel Capuano e delimitava la cinta delle mura aragonesi di cui si vedono ancora i resti fino a via Foria e poi c’è Port’Alba, la più centrale e recente.

Le porte di Napoli furono affrescate da Mattia Preti

Oggi, guardando Porta San Gennaro a Napoli, possiamo ammirare in cima alla porta un grande affresco di Mattia Preti (in fase di restauro) dedicato alla Madonna con Bambino raffigurata con i santi Gennaro, Rosalia e Francesco Saverio.

Questo è l’ultimo rimasto di vari affreschi che tra il 1657 e 1659 Mattia Preti realizzò sulle 7 porte di Napoli ancora esistenti. Un exvoto offerto dalla città per la fine della spaventosa epidemia di peste che colpì la città nel 1656.

Quello che c’è a Porta San Gennaro è l’unico che resta dei vari realizzati ed è anche interessante conoscere la storia di questi affreschi che ci è stata tramandata da Bernardo De Dominici un discendente di Mattia Preti.

Il grande pittore era di carattere focoso quasi quanto il Caravaggio, ed era di Taverna in Calabria: giunto a Napoli durante il periodo della peste fu arrestato e condannato a morte per aver ucciso una guardia che cercava di impedirgli l’accesso in città, vietato per via dell’epidemia. Quando il Viceré lo seppe gli concesse la grazia e Mattia Preti in cambio realizzò vari dipinti sulle porte cittadine in segno di ringraziamento.

Le porte di Napoli – Porta Capuana

Porta Capuana fu costruita nel 1488, ed è la più grande e maestosa delle antiche porte esistenti in città e si trova vicino ad uno dei grandi Castelli di Napoli: Castel Capuano. La grande porta fu costruita nel periodo aragonese e progettata da Giuliano da Maiano e all’epoca aveva un grande rilievo di Ferrante d’Aragona.

Da Porta Capuana si riesce ancor oggi a “seguire” il sistema difensivo dell’epoca della città che continuava fino all’attuale via Cesare Rosaroll dove all’incrocio con l’attuale via Foria ci sono ancora delle torri ora interne alla caserma Garibaldi. Poi le mura aragonesi si collegavano alla preesistente cinta muraria che giungeva fino a via Foria e aveva un’altra porta d’ingresso, Porta San Gennaro e poi proseguiva sulla sinistra fino all’attuale Port’Alba. Probabilmente si chiama così perché era rivolta verso Capua ma ci sono anche storici che attribuiscono il nome alla famiglia dei Capuano che aveva l’incarico di difenderla.

Le porte di Napoli – Porta San Gennaro

Porta San Gennaro è la più antica esistente e fu costruita nella prima metà del X secolo per poi essere spostata in avanti più volte seguendo l’espansione delle mura cittadine. Fu chiamata così perché da li partiva la strada, fuori le mura, che portava alle antiche Catacombe di San Gennaro nella zona di Capodimonte. Oggi di fronte ci sono la zona dei Vergini e l’ingresso al Rione Sanità. Sopra la porta c’è l’unico affresco realizzato da Mattia Preti ancora rimasto dei 7 realizzati sulle porte napoletane tra il 1657 e 1659.  Successivamente sulla porta fu aggiunto anche il busto di San Gaetano.

 Le porte di Napoli – Port’Alba

Port’Alba è la più famosa delle porte di Napoli ed è la più recente perché fu costruita nel 1625 per volontà del vicerè Don Pedro, Antonio Alvarez di Toledo, il duca d’Alba, da cui la porta prende il nome. Fu edificata nell’attuale Piazza Dante, anticamente detta largo Mercatello cioè del mercato piccolo per distinguerlo dal grande mercato di Piazza Mercato. Da li partiva la via Antiniana, o per Colles che saliva verso l’attuale Vomero per poi raggiungere la zona di Pozzuoli.

Port’Alba fu costruita dall’architetto Pompeo Lauria su incarico del Duca d’Alba per agevolare l’uscita della popolazione che, per raggiungere il Mercatello, attraversava un passaggio creato tra le antiche mura angioine. La porta che vediamo è quella che fu ristrutturata nel 1797 e a cui fu aggiunta la statua di San Gaetano sulla sommità che prima era su Porta Reale una porta che era nei pressi dell’attuale Via Benedetto Croce e che fu abbattuta nel tempo.

Le porte di Napoli – Porta Nolana

Anche Porta Nolana, che oggi si trova sul corso Garibaldi vicino alla stazione della Vesuviana, fu costruita durante il regno degli Aragonesi e faceva parte del sistema difensivo delle mura aragonesi che si collegava a Porta Capuana. La porta fu realizzata nel XV secolo da Giuliano da Maiano e si trova tra due torri di piperno dette Torre della Fede a sud e Torre della Speranza a nord. Anche questa fu realizzata per espandere la città in sostituzione di una porta che si trovava dove c’è l’ospedale Ascalesi, la porta di Forcella. Presenta ancora un rilievo con Ferrante d’Aragona a cavallo.

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